In Sicilia, al 31 dicembre 2019, sono stati messi in pagamento 181.214 prestazioni di reddito/pensione di cittadinanza. Di questi quasi il 10% sono pensioni di cittadinanza (18.872), il restante 90% sono reddito di cittadinanza. I dati sono stati diffusi dall’Osservatorio statistico dell’Inps. Il dato differisce, però, sa quello nazionale, dove in Italia le pensioni di cittadinanza sono il 12,68%, contro il 10% della Sicilia.

I dati sono stati analizzati dal Forum siciliano del Terzo settore: «non dimentichiamoci che dietro i numeri ci sono persone con il loro disagio, le loro aspettative, la loro dignità». Nelle province di Palermo e di Catania sono oltre il 53% le prestazioni totali, pur avendo il 47% della popolazione. Se 181.214 sono i nuclei familiari interessati, le persone complessivamente coinvolte in Sicilia sono 466.505 pari al 9,33% della popolazione siciliana (la seconda per tasso di inclusione dopo la Campania). Di questi il 4,64% è coinvolto dalle pensioni di cittadinanza, il restante dal Reddito di Cittadinanza. Le pensioni di cittadinanza sono il 10% del totale, coinvolgendo però solo il 4% delle persone. «Anche questo dato differisce da quello nazionale: circa il 6%» commentano dal Forum siciliano del Terzo settore.

Le pensioni di cittadinanza sono riconosciute solo a coloro che hanno un’età pari o superiore a 67 anni e, quindi, i nuclei familiari risultano grande parte composte da un solo componente. «Qualche sorpresa suscita la distribuzione territoriale delle persone coinvolte»: si va dalle 119 persone per mille abitanti a Palermo (la seconda in Italia superata solo da Caserta), ai 54 per 1000 abitanti di Ragusa o ai 68 di Enna.

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