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La notte tra domenica 28 luglio e lunedì 29 luglio 2013 – secondo informazioni assunte tra i lavoratori – alcuni malviventi hanno compiuto una rapina a mano armata contro i dipendenti regionali in servizio presso il Parco Archeologico di Selinunte: i lavoratori sono stati costretti a consegnare l’incasso del giorno oltre agli effetti personali.

Lo denunciano agli organi di stampa Michele D’Amico e Giuseppe Salerno, rispettivamente segretari regionali del Cobas/Codir e del Sadirs per le politiche dei beni culturali.

Innanzitutto – sottolineano i sindacalisti Michele D’Amico e Giuseppe Salerno – esprimiamo ai nostri colleghi la nostra solidarietà, ma non ci rimane che constatare che le nostre richieste di rafforzare le turnazioni notturne erano perfettamente coerenti con i rischi.

Il personale regionale in servizio presso il Parco Archeologico di Selinunte – continuano i sindacalisti – opera in condizioni di alto rischio senza nessun aiuto tecnologico di videosorveglianza, di teleallarme, in condizioni ambientali fatiscenti, in locali non climatizzati

Chiediamo – concludono i sindacalisti di Cobas/Codir e Sadirs – un immediato sopralluogo e ispezione dei luoghi dove il personale di vigilanza presta la propria opera durante tutti i turni, e chiediamo che venga rispettato ovunque il numero minimo di tre unità di personale, dotandolo di tecnologie atte a rafforzare il sistema di sicurezza, mettendo in primo piano soprattutto la salvaguardia dei lavoratori.

Michele D’Amico, Cobas/Codir
Giuseppe Salerno, Sadirs

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