Dodici comuni al di sopra del 65 per cento, altri 8 si aggirano tra il 60 ed il 50, soltanto 2 a poco più del 30, uno al di sotto della soglia minima. Questa è la fotografia più recente della raccolta differenziata nella provincia di Trapani riportata dal giornalista Alessandro Teri sul Giornale di Sicilia.

Il centro più “riciclone” del territorio è Gibellina forte del suo 76,9 per cento, che comunque è abbastanza lontano dalla vetta siciliana (occupata da Contessa Entellina, con il 92,7 per cento), mentre province quali Palermo, Catania, Messina, Agrigento e Caltanissetta si ritrovano ad avere diversi nomi nelle zone alte delle lista. Ma quello gibellinese è in ogni caso un risultato di buon livello, ottenuto riuscendo a mantenere uno standard positivo lungo i mesi di gennaio, febbraio, marzo ed aprile, quando si è addirittura registrata il 100 per cento di differenziata rispetto al totale raccolto.

Quindi altri 11 sono i comuni trapanesi che centrano quello che sarebbe l’obiettivo minimo stabilito dalla legge, il 65 per cento, risultando tutti compresi tra la trentasettesima posizione e la centoquarantacinquesima, su un totale isolano di 390: Pantelleria al 76,9 per cento; Salemi al 74,8; Petrosino al 71,5; Custonaci al 70,9; Mazara del Vallo al 68,4; Paceco al 68; Valderice al 66,8; Buseto Palizzolo al 66,3; Calatafimi al 66,1; Poggioreale e Salaparuta al 66; Favignana al 65,1.

Nella fascia media, tra la centocinquantunesima posizione e la duecentosettantesima, troviamo per prima Marsala al 64,2; Vita al 60,8; Partanna al 60,4; Erice al 56,6; San Vito lo Capo al 51,7; Trapani al 50; Alcamo al 47,9; Santa Ninfa al 47,7. Poco al di sopra della zona “rossa” sono Campobello di Mazara, al 32,9 per cento, e Castellammare del Golfo, al 31,6.

A chiudere la lista dei comuni del Trapanese, sempre riguardo la percentuale di differenziata sulle tonnellate conferite nei primi quattro mesi del 2019, c’è infine Castelvetrano, tra gli ultimi trentacinque in tutta la Sicilia, con il 26,7 per cento.

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