Quattro ragazzi dei Licei di Castelvetrano hanno vinto il concorso indetto dal Movimento per la vita sul tema “Trasformare l’inverno in primavera: l’accoglienza della vita nascente come antidoto all’inverno demografico”, giunto alla sua XXXVI edizione. I vincitori sono studenti del Liceo Scientifico e dello Scientifico Linguistico: Irene Pia Anselmi (III B), Serena Concadoro (III L), Gabriele Bonafede (IV H) e Luigi Crescente (V H), Come premio i 4 ragazzi parteciperanno al convegno organizzato dal MpV nel novembre prossimo. I 4 ragazzi hanno partecipato con altrettanti contributi scritti sul valore della vita.
«Essere fra le vincitrici di questo concorso era l’ultima cosa che mi sarei aspettata. Una fitta al cuore mi ha scosso quando ho letto il messaggio della professoressa suor Cinzia Grisafi, la mia insegnante di religione che mi ha avvisato di aver vinto», ha detto Serena Concadoro. «Amo scrivere ed esprimere le mie emozioni attraverso le parole, poter esercitare questa mia passione attraverso questa opportunità datami dalla professoressa mi ha spinta a buttarmi a capofitto in questa esperienza», ancora la Concadoro. «Ho avuto la possibilità di esprimere la mia opinione su un argomento molto importante nei nostri giorni: la denatalità. Ho mostrato subito interesse soprattutto per mettere in luce la testimonianza di una giovane ragazza che ha a cuore il desiderio di essere madre. Ho raccontato del bivio che molti ragazzi hanno: carriera lavorativa o generare figli, (a mio parere entrambe le cose dovrebbero camminare parallele)», ha detto Irene Anselmi.
«Ho scritto la mia riflessione poco dopo l’invasione Russa ai danni dell’Ucraina e iniziavano, in quel periodo, a venir raccontate le prime storie di neo-genitori che, nonostante tutto, accudivano i propri figli e lottavano per loro nell’orribile scenario della guerra; lì ho iniziato a riflettere sulla forza della vita stessa e quindi, ispirato soprattutto dalla determinazione di questi genitori, che trovano, con i proprio figli, il momento di sorridere in quei giorni indimenticabili, ho capito che anche se la società non è prettamente a misura di genitore (come dovrebbe essere), ci sono diverse valide soluzioni, che naturalmente andrebbero appoggiate da tutti, per chi volesse non rinunciare a compiere l’atto di amore più grande che la vita può permettere di fare, ovvero donare la vita stessa», ha detto Gabriele Bonafede.
AUTORE. Redazione