Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Prof. Antonello Camporeale
Intervenendo, quale persona informata dei fatti, nell’incresciosa polemica insorta tra il Dirigente dell’Istituto Tecnico Commerciale “G. B. Ferrigno, e il Dirigente del Liceo Scientifico “M. Cipolla”, devo dichiarare che, nella qualità di collaboratore del Preside F. Fiordaliso per l’organizzazione dell’ evento “Parole e Musica contro la Mafia”, giovedì 24-04-2014 ho personalmente consegnato al Dirigente del Commerciale, Prof. Ciulla, la lettera di invito del Preside Fiordaliso alla riunione preliminare fissata per martedì 29-04-2014, alle ore 11,15, nel suo ufficio di presidenza, indirizzata a tutti i Dirigenti scolastici della Città ( che hanno infatti aderito all’iniziativa).
Al momento della consegna, il Preside Ciulla ha manifestato la propria disapprovazione per la modalità con cui, a suo dire, era stata impostata la manifestazione, dissentendo, in particolare, dall’utilizzo del termine “Mafia”, cui avrebbe preferito quello di “Legalità”, e considerando, prendendo le distanze, che comunque si trattava di una iniziativa del Liceo Scientifico, alla quale non riteneva di dover aderire.
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Ecco il servizio a cura di Agnese Licata, per il TG regionale, sull’happening “NO alla mafia” di Castelvetrano
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Rifiutandosi, in tal modo, di partecipare alla riunione organizzativa, il Preside Ciulla si è anche precluso la possibilità di valutare adeguatamente la portata e il significato dell’iniziativa, che quindi non può affermare a posteriori di non aver compreso nella forma in cui gli è stata proposta.
Il suo rifiuto appare, con tutta evidenza, non solo scortese nei confronti di un collega che aveva manifestato il desiderio di renderlo partecipe di una propria iniziativa, ma anche pregiudizievole, essendo fondato su un distinguo (francamente incomprensibile) tra il valore di “legalità” e quello di un “corteo antimafia”, che ne rappresenta una concreta manifestazione, volta appunto ad affermare tra le nuove generazioni quel valore che è fondativo del senso stesso della democrazia.
A ciò si aggiunga che, in mia presenza, il Preside Fiordaliso ha anche telefonato al Preside Ciulla, sollecitando la sua partecipazione ed evidenziando quanto inopportuna potesse apparire, nell’ambito di una iniziativa di così profondo significato civile ed educativo,l’assenza del suo Istituto.
Confido che questa mia dichiarazione contribuisca a dirimere la spiacevole controversia, ristabilendo tra i suoi protagonisti un rapporto debitamente rispettoso, e autenticamente aperto a future, fattive collaborazioni, riconoscendo il valore e la maggiore efficacia dell’azione comune, non inficiata da nessuno di quei pregiudizi che spesso derivano da concezioni esclusivistiche dei ruoli e delle funzioni.
Un ultimo commento a questa vicenda concerne il disappunto che un Istituto prestigioso come il “G.B. Ferrigno”, a causa dei lamentati malintesi, non abbia potuto essere protagonista, con i propri studenti, di un evento di grande rilievo, che ha coinvolto l’intera città, e che ha peraltro visto la partecipazione del Presidente della Regione Siciliana, di personaggi politici, di giornalisti di varie testate, di Rai 3, e dei rappresentanti delle principali associazioni impegnate nella lotta contro la Mafia.
prof. Antonello Camporeale
AUTORE. Redazione
In democrazia mi sembra che si è liberi di scegliere…tanta polemica per un corteo!!
Fino a quando ci saranno persone che non vogliono neanche pronunciare la parola “mafia”sarà veramente difficile scrollarsi di dosso questa brutta eredità che ci portiamo addosso.No mafia=legalità.se c’è legalità non c’é posto per la mafia.se non c’è mafia ovviamente c’è legalità.le due parole no mafia e legalità vanno a braccetto.purtroppo viviamo ancora in una realtà ancora profondamente mafiosa.
Condivido il pensiero di Rosy. Chi ha paura di pronunciare la parola mafia sta dalla parte dei mafiosi e non dei cittadini onesti.
In democrazia un Preside è libero di scegliere per se, non per centinaia di studenti, peraltro non informati delle reali ragioni della scelta. Questa non è la democrazia di cui parli.
Signor Franco ha centrato in pieno.sono più che d’accordo con quello che ha scritto.democrazia è tolleranza.a me non piace ma non posso impedire o imporre ad altri la mia opinione o peggio ancora decidere al posto di un’altro.viviamo in un paese(e per paese intendo l’Italia intera non solo Castelvetrano)dove troppa gente si arroga il diritto di decidere per gli altri.Sarebbe questa la democrazia?c’è da dire pure che l’ignoranza regna sovrana.questo frena la democrazia.
Democrazia, è anche far partecipare i ragazzi del proprio istituto scolastico, ad un corteo per la crisi che attanaglia il paese e colpisce molti genitori degli stessi studenti, che ora avevano quasi l’obbligo di partecipare! Giusto tutto quello che volete o vogliamo, ma la DEMOCRAZIA non la si può usare solo a proprio piacimento! E un preside ben preciso, ha proibito di aderire, pena sanzioni disciplinari, al corteo che si è svolto a dicembre 2013 a Castelvetrano!