Aspirava ad una carriera militare, ma un infortunio durante il servizio militare ha messo la parola fine ai suoi sogni. Adesso, dopo ben 47 anni, gli arriva una pensione di 75,20 euro. È quanto accaduto a Pietro Gincana, 66 anni di Castelvetrano, quando ieri ha ricevuto la notifica della sentenza della corte dei Conti di Palermo che, pur riconoscendo la causa di servizio nel suo infortunio, gli ha concesso il beneficio di quella somma oltre agli interessi legali e la rivalutazione monetaria.
Pietro Gincana nel 1960 era partito volontario per il servizio di leva come allievo sottoufficiale e si era aggregato al Battaglione Trasmissioni Granatieri di Sardegna a Roma in una caserma di via Tiburtina. Dopo circa 10 mesi Gincana, mentre scendeva le scale della caserma è caduto riportando una frattura scomposta al gomito sinistro. A causa dell’incidente l’uomo è stato congedato anticipatamente per inidoneità fisica.
Da allora per Gincana comincia una vera e propria odissea, soprattutto quando chiede ministero della difesa il diritto al trattamento pensionistico privilegia causa del suo infortunio. Il ministero non ha voluto riconoscergli la pensione militare e Gincana non si è perso d’animo e si è rivolto alla corte dei conti di Palermo. Il giudice unico per le pensioni della corte dei conti, però, pur accogliendo i motivi del ricorso ha dichiarato il diritto del ricorrente fruire del trattamento pensionistico privilegiato a decorrere dal novembre del 1960 per tre anni a vita.
Poi ancora un parere alla corte dei conti a vita o solo per tre anni? La risposta: solo per tre anni. Così adesso a Pietro Gincana è arrivato l’assegno di 75,20 euro che l’uomo ha deciso di devolvere in beneficenza. Una beffa per un uomo che voleva servire la patria e che, suo malgrado, è stato costretto ad indossare la divisa di cuoco. Per 35 anni ha gestito un ristorante assieme ai suoi familiari e adesso vive con una misera pensione di 450 euro.
AUTORE. Redazione