Diverse strade attigue al famoso sistema delle piazze dedicato a Carlo d’Aragona Tagliavia sono state lastricate con manufatti scuri di consistente materiale lavico che hanno cambiato notevolmente l’ effetto urbanistico di alcune vie storiche cittadine. L’immagine che molti castelvetranesi hanno visto ieri, dopo la riapertura di Piazza Principe di Piemonte e via Marconi e’ stata di un ambiente simile ai centri urbani etnei. La novita’ sta generando notevoli discussioni.
Non tutti hanno gradito tale scelta, avallata dall’ Amministrazione comunale guidata da Felice Errante che ha ereditato il progetto dall’ ex sindaco Gianni Pompeo. Ai vari “mal di pancia” risponde il sindaco Errante. “Aspettiamo che si completino le opere. Non serve dare giudizi affrettati. Aspettiamo che tutto venga completato. In ogni caso-aggiunge Errante- la scelta del materiale lavico si e’ resa necessaria per poter rendere carrabile quella zona”.
Errante, in sintesi difende la scelta dei tecnici firmatari del progetto. Ma non tutti condividono quanto fatto in centro. L’ingegnere Anna Maria Marchese a nome di alcuni tecnici manifesta palesemente il proprio disappunto: “non so cosa possa collegare il materiale lavico usato per lastricare le strade alla nostra cultura.
Non ci sono vulcani qui. L’ effetto che crea non e’ facile da accettare.Si potevano usare altri materiali piu consoni all’ ambiente circostante”. I commenti negativi fioccano e anche privati cittadini esprimono la loro opinione. ” L’ effetto che fanno queste strade- afferma Rosario Buscemi operatore commerciale- E’ deprimente. Noi siamo la terra del sole . Non mi piace”.
Anche sui social network non mancano le critiche. Ma c’e’ pure chi difende l’ operato del comune. Non resta che attendere il prossimo mese di marzo, cosi come suggerito dal sindaco Errante. in attesa, l’ unico che potrebbe dare una giusta sentenza ,potrebbe essere Carlo d’ Aragona. Lui, conosceva bene questo centro storico.Chissa’ se in questo momento ,si stia rivoltando nella sua tomba sapendo delle pietre laviche.
AUTORE. Filippo Siragusa
Certamente non si poteva utilizzare una pietra meno resistente, anche il porfido e scuro e le pietre che originariamente coprivano quelle vie sia pur di dimensioni diverse erano scure. Si potevano realizzare alcuni mosaici con pietra di Trapani per illuminare maggiormente le vie ma siamo ancora in tempo. In complesso il tutto è gradevole sta ora a noi rispettarlo ed arricchirlo. Inseriamo bei cestini e belle fioriere ed il gioco e fatto ma dimenticavo non riempiamo le di strisce blu e non consentiamo alcun parcheggio
A mio parere il problema e’ piu’ complesso e va visto sotto un’ottica completamente diversa. Si tratta infatti di un importante intervento di recupero del centro storico della nostra citta’, di un intervento di “arredo urbano” e per quanto riguarda il sistema delle piazze (cha si aggancia a quesato intervento) di una profonda modifica all’assetto urbanistico della citta’ nella sua interezza (si pensii solo alle ripercussioni sul traffico veicolare). Non voglio giudicare in questa sede la qualita’ architettonica dell’intervento… puo’ piacere o meno. puo’ essere interessante la tipologia di recupero o meno… sono come sempre giudizi assolutamente soggettivi. Quello che non ho capito e’ secondo quale principio e secondo quale metro si inizia e si finisce questa nuova pavimentazione nei punti che tutti possiamo vedere. Il centro storico non inizia dall’incrocio con la via DAlessi e finisce alla fine di via Bonsignore o di via Marconi e poi perche’ alcune vie si ed altre no? ( via Piave si e via Pantaleo no) e poi perche questa differenza di coloritura tra la via D’Alessi e la via Militello?. Sini queste cose che ni fanno pensare, non la tipologia di intervento (che e’ certamente un fattore importantissimo). Forse sarebbe stato piu’ corretto fare come per la p.zza matteotti, laciando prima un concorso di idee, fatto bene pero’…. Le proposte per la p.zza Natteotti sono sicuramente incidenti sul assetto urbano e come gia detto possono piacere o meno, ma rivelano un pensiero, un idea, una qualita’ architettonica che, devo essere sincero, in questo intervento sulle vie de centro storico manca. Non entro in merito sulla qualita’ dell esecuzione, ma oer certi versi non mi sembra troppo curata (alcune rifiniture, alcuni dettagli). Complessivamente, visto che gia’ si era fatto un intervento (quello del sistema delle piazze), cui questa viabilita’ si aggancia e fa parte integrante forse sarebbe stato, come detto pensare ad un progetto complessivo, unitario e piu’ completo di quello realizzato che, sinceramente, non si sa dove inizia ne dove finisce e perche’ li e non qui o non un po piu’ in la…. Ora forse si dovrebbe copletare l’ontervento con un vero arredo urbano (panchine, fioreriere elementi ci complementeo e quant’altro).
In ogni caso e’ giusto fare in vece di stare a guardarsi e non tentare di migliorare. A volte ci si azzecca, a volte no.
Qualunque cosa si faccia di bello o di brutto le critiche ci sono sempre state e ci saranno. Il colore nero non ha importanza, anche l’asfalto è nero; quello che conta è la resistenza all’usura della pietra lavica. Tuttavia ascoltando gli abitanti delle strade restaurate con lastre di pietra, c’è una lamentela per il rumore provocato dalle ruote delle auto al contatto con le lastre volutamente ruvide antiscivolo.
In queste strade ci sono altre cose più brutte ma di cui nessuno parla. Ci sono moltissimi edifici abbandonati, chiusi da anni senza restauri, che cadono a pezzi. Il centro storico sta morendo senza che si sia fatto nulla per fermare questo fenomeno. Mentre in molte altre città il centro storico, isola pedonale, è diventato il salotto vivo e pulsante, da noi questo ancora non avviene. Le cause sicuramente sono da ricercare nella crisi economica e nelle eccessive tasse che scoraggiano gli investimenti, nell’allargamento a macchia d’olio della città verso le periferie (spopolando il centro) e nell’area commerciale che tutti ci invidiano, che attira molte persone a fare una passeggiata oltre che la spesa.
Io dico semplicemente una scelta sbagliata, non è accettabile che nel trapanese si utilizzi una materiale che non sia dei luoghi, mi chiedo come mai la sovraintendeza dei beni culturali abbia condiviso la scelta. Ovvio sottolineare la continuità dei materiali con i vecchi materiali o la nuova pavimentazione del sistema delle piazze. Che non mi si dica una scelta economica perché sarebbe solo ridicola. Concludo dicendo PECCATTO.
Castelvetranesi!
ma perchè non avete contestato e disapprovato dopo
la posa del primo mq.
I Greci lavoravano molto meglio con pochi mezzi mezzi,ma con tanto cervello !!
Ora è troppo tardi qualsiasi fioriera,panchina ecc.
magari in pietra locale,speriamo,non risolverà l’errore
Sovraintendenza ,ufficio tecnico,dove siete!
Saluti
Che ne dite: rifacciamo tutto da capo? Scegliamo un’altro tipo di basolato e facciamo contenti tutti. A che serve parlarne dopo.
Condivido la scelta dell’Amministrazione perché si è utilizzato un materiale idoneo e duraturo nel tempo che sicuramente non avrà bisogno di frequenti opere di manutenzione , sono stati rifatti tutti gli impianti e gli scarichi e sono state tolte le famose mattonelle di cemento che erano causa di decine di cadute per la loro instabilità , inoltre credo che il colore scuro sia simile all’asfalto o ai famosi “sampietrini ” che di solito servono a pavimentare le piazze o le strade che sono anche loro famose per l’instabilita’ e per la loro scivolosità , questo materiale invece favorisce un maggiore grip e dovrebbe essere più sicuro in caso di frenata improvvisa garantendo più sicurezza a moto ed ad auto in transito .