Quella che mi accingo a raccontarvi è una storia veramente spiacevole, che ha come protagonista un cane di nome Sara, brutalmente ucciso qualche giorno fa da un colpo di proiettile compatibile a quello di un fucile da caccia.
Sara è stata trovata senza vita circondata da una pozza di sangue, e tutto questo a causa della crudeltà disarmante di un uomo, molto probabilmente appassionato dell’attività venatoria, che ha deciso di sparargli.
Subito dopo il ritrovamento di Sara, i suoi padroni, Giuseppe Fabio Mangiaracina e la sua ragazza Margherita Riba, hanno trovato due pecore uccise allo stesso modo.
Il problema che io pongo ora è veramente semplice e nasce dal fatto che a Castelvetrano, soprattutto nella zona dove è accaduto il fatto, non ci sono assolutamente controlli di nessun tipo. Questa è una cosa molto grave, anche perché già in passato altri cani sono stati vittime del divertimento di alcuni pseudo-uomini forse cacciatori.
La cosa risulta essere ancor più grave perché molti dei cacciatori presenti nei nostro territorio non rispettano assolutamente le regole della caccia, soprattutto quelle che prevedono il rispetto di una distanza minima dalle abitazioni (infatti è vietato sparare da una distanza inferiore a 150 metri dalle case abitate), cosa che può risultare pericolosa anche per chi si trova all’interno della propria abitazione.
AUTORE. Chiara Messina
spesso molti di quelli che praticano la caccia, lo fanno per scaricare verso poveri animali, di qualsiasi genere, la propria rabbia e sparano praticamente a qualsiasi cosa si muove senza rispettare le regole e senza avere nessun rispetto verso gli altri, infatti spesso in campagna li vedo sparare nelle vicinanze di case abitate, parlo di zone che si trovano a meno di 1 km da castelvetrano, e la cosa bella è che in quella zona non c’è molto a cui sparare. Almeno si sparassero solo fra loro.
N.B. parlo di coloro che non rispettano le regole.
Purtroppo la colpa è dei cacciatori tanto quanto delle forze dell’ordine o di chi altri ne sia competente. Se i controlli fossero all’ordine del giorno o con una cadenza periodica per lo meno regolare si eviterebbero dei soprusi gratuiti a scapito di chi da solo non possa difendersi. Perché purtroppo molto spesso l’uomo non è il migliore amico del cane,e questo aneddoto dovrebbe essere un incentivo per fare capire a chi ancora non ne avesse preso coscienza che basterebbero poche regole e un minimo di sacrificio per fare più di quanto non si sia mai fatto!
ciao Sara,speriamo che la tua morte possa essere quell’incentivo di cui abbiamo bisogno..