GLI OPERATORI HANNO DENUNCIATO LO STATO DI ABBANDONO DEL CENTRO CHE REGISTRA NELL’ULTIMO ANNO UN NOTEVOLE CALO DI VISITATORI E DI FATTURATO

Continua a non convincere la gestione del centro commerciale Belicittà.

Dopo l’apertura del nuovo ipermercato che ha assunto una trentina di lavoratori provenienti dalla fallita Gruppo 6Gdo, il centro rischia di chiudere i battenti.

I primi a lanciare l’allarme sullo stato di abbandono di Belicittà, gli operatori commerciali che da circa un anno lamentano un calo notevole delle vendite e rischiano di dover abbassare definitivamente le saracinesche.

Una situazione insostenibile avevano già riferito al nostro giornale, e così i negozianti hanno chiesto l’intervento politico del sindaco di Castelvetrano, Felice Errante.

Da quanto ci hanno riferito alcuni operatori del centro commerciale, si sarebbe tenuto difatti un incontro informale nei giorni scorsi a Belicittà tra gli esercenti ed il sindaco Errante.

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un momento della visita di ALFANO presso Belicittà

Dall’incontro avrebbero trovato conferma le criticità che avevamo già raccontato in un nostro precedente articolo in merito al decadimento economico e strutturale che mette a serio rischio la sussistenza delle attività commerciali, la sicurezza dei visitatori, il futuro dei lavoratori e del centro.

Pare che il sindaco Errante, intervenendo, abbia riferito dell’interesse del primo cittadino alla tutela dei livelli occupazionali anche degli operatori del centro commerciale e non soltanto dei dipendenti del Gruppo 6Gdo.

Da notizie informali assunte, proprio il sindaco di Castelvetrano si sarebbe fatto carico di promuovere un incontro con la proprietà del centro commerciale per affrontare i problemi posti dagli esercenti. Incontro che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni.

Restano molte le incognite sulla gestione complessiva del centro commerciale Belicittà che nell’ultimo anno ha registrato un preoccupante calo di vendite e di interesse da parte dei cittadini.

Secondo taluni, potrebbe esserci in ballo qualcos’altro di ben più importante.

È come se qualcuno, da qualche parte provasse a deprezzare il valore del patrimonio di Belicittà e spingesse verso la chiusura del centro per favorire similari iniziative imprenditoriali, riconducibili ad ambienti ‘chiacchierati’.

Ed allora, perché il mancato rinnovo dei contratti di affitto di ramo d’azienda?

Perché il calo di visitatori? Perché il disimpegno del contro commerciale verso iniziative di marketing che potrebbero attrarre visitatori? Perché vietare ogni iniziativa che stimola l’interesse a recarsi al centro commerciale?

Abbiamo cercato di capire, inoltre, cosa possa aver impedito la stipula dei contratti di rinnovo degli affitti. Le bocche, ahinoi, restano cucite.

E quindi, continuano a non conoscersi i motivi che avrebbero spinto gli amministratori della ‘Grigoli distribuzione Srl’ a ‘temporeggiare’ sulla stipula dei contratti di affitto di ramo d’azienda, che ogni esercente ha l’obbligo di stipulare davanti al notaio per poter utilizzare lo spazio commerciale all’interno di Belicittà. In questa maniera, gli esercenti sono costretti ad operare in difformità alle norme, perchè agli stessi viene impedito di presentare presso il comune di Castelvetrano la segnalazione certificata di inizio di attività (Scia), come previsto dall’articolo 19 della legge n.241 del 7 agosto 1990.

Un vero paradosso se si pensa che in una struttura gestita dallo Stato, 11 esercizi restano stranamente chiusi e 21 operano nell’incertezza di vedersi chiudere l’attività per colpe non riconducibili alla propria volontà.

Risposte che continueremo a cercare altrove, convinti come siamo che alla fine un responsabile della possibile chiusura del centro commerciale Belicittà, dovrà pure esserci.

Giuseppe Messina
per siciliaonpress

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