Il giudice del lavoro del Tribunale di Marsala ha riconosciuto il diritto all’assegnazione della Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente precario e, contestualmente, ha condannato il Ministero dell’istruzione al pagamento del dovuto. È quanto deciso nella causa che ha visto protagonista un’insegnante difesa da Silvestro Pisciotta di Castelvetrano e Daniela Romeo di Marsala. Quanto deciso dal giudice del lavoro si conforma a quanto già stabilito dal Consiglio di Stato e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Nella causa specifica il Ministero dell’istruzione non riconoscendo a tutti i docenti assunti con contratti a tempo determinato il diritto ad usufruire della carta del docente, avrebbe agito in violazione dell’art. 4 dell’Accordo Quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE che mira ad assicurare pari condizioni di impiego tra i lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato; violando, altresì, gli articoli 28 e 63 e 64 dei contratti collettivi di riferimento.

«I lavoratori a tempo determinato non possono essere trattati in modo meno favorevole dei lavoratori a tempo indeterminato comparabili per il solo fatto di avere un contratto o rapporto di lavoro a tempo determinato – spiegano gli avvocati – la situazione del ricorrente risulta comparabile, dal punto di vista della natura del lavoro, delle condizioni di formazione e delle competenze professionali richieste, con quella di un docente assunto a tempo indeterminato: entrambi svolgono le stesse mansioni ed entrambi hanno il diritto-obbligo di svolgere la medesima attività di aggiornamento e di qualificazione delle proprie competenze professionali».

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