La crisi di governo aperta da Salvini potrebbe avere delle ripercussioni importanti sul piano economico. Il Carroccio sostiene che se si andasse al voto ad ottobre ci sarebbe tutto il tempo per approvare la legge finanziaria entro il 31 dicembre. Così come riportato dalla testata today.it, la prima conseguenza potrebbe essere quella di un aumento dell’IVA: secondo quanto previsto dalla legge di bilancio 2018 l’Iva ordinaria passerebbe dal 22% al 25,2% e quella agevolata dal 10% dal 13%. Per evitare l’aumento dell’Iva l’esecutivo in carica dovrebbe trovare 23 miliardi di euro e approvare un decreto legge – da sottoporre però anche alla Commissione Europea – per sospendere le clausole di salvaguardia.

Diverso il discorso per reddito di cittadinanza e quota 100. Il sussidio targato M5s è una misura strutturale e non temporanea e per eliminarlo servirebbe una legge ad hoc. La riforma delle pensioni è stata invece introdotta in via sperimentale per il triennio 2019-2021, ma anche in questo caso il provvedimento non dovrebbe subire variazioni. Spetterà poi al governo in carica tra due anni decidere se rinnovare o meno la misura.

Insomma, per quanto riguarda pensioni e reddito di cittadinanza non ci dovrebbero essere brutte sorprese. L’aumento dell’Iva potrebbe invece mettere in seria difficoltà le fasce sociali meno abbienti.

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