Da diversi mesi ormai vengono sollevate le forti criticità del Pronto Soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano. Il Tribunale dei Diritti del Malato ha più volte evidenziato che non la situazione non è più tollerabile con soli tre medici che devono coprire il turno delle intere 24 ore.

L’assessore Baldo Gucciardi ha più volte dichiarato di prestare massima attenzione al caso. Sono stati infatti anche messi al bando posti di lavoro per il reparto ma nessuno fino ad ora si sarebbe presentato per ricoprire l’incarico.  Prevista per i prossimi giorni una nuova selezione per i posti di ruolo.

Con l’estate la situazione presso il diventa ancora più pesante, sia per l’afflusso di turisti che accresce la popolazione a cui offrire l’assistenza sanitaria, che per la concessione delle ferie, obbligatorie per il personale, già sottoposto a carichi di lavoro non indifferenti. Ne è conferma il caso del medico che nelle scorse settimane, in servizio proprio al P.S. di Castelvetrano, ha dovuto ricorrere alle cure mediche per un malore causato dal forte stress lavorativo.

Questo il messaggio di un cittadino castelvetranese, Gaspare Pompei.

Ieri sera, ho portato un mio familiare al Pronto Soccorso di Castelvetrano, appena arrivati sembrava una scena della nota serie televisiva “E.R medici in prima linea” solo che il medico disponibile era solamente uno.

E’ da molto tempo che tutto il personale del nostro P.S. lavora incessantemente nel totale disagio dei massacranti turni di lavoro con gente che attende diverse ore prima di ricevere l’assistenza e le cure del caso. Nel momento in cui ero presente io, c’erano diversi pazienti nei corridoi ed oltre 15 utenti in attesa da molto tempo. Qualcuno perde le staffe e inveisce nei confronti del personale. Non serve parlare di questo indispensabile presidio sanitario solo nel giorno in cui il Dott. Bavetta ha reindossato il camice per coprire personalmente il turno vacante.

All’appello di Pompei si aggiungono anche due signore in vacanza nel nostro territorio, Romana Martini di Ravenna e Maria Rosaria Della Corte di Napoli:

Speriamo – dicono – che vengano date risposte serie e concrete a quelle continue richieste di aiuto da quelle persone che notte e giorno si adoperano per la nostra incolumità.

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