carcere di castelvetranoI detenuti del penitenziario di Castelvetrano avevano escogitato un metodo da film per avere da parte dei familiari generi ed oggetti non consentiti, ma sono stati scoperti dai poliziotti penitenziari del Reparto.

Tutto era iniziato quando, nei primi giorni di ottobre, era stato rinvenuto, all’interno di un sacchetto di plastica e occultato tra i rifiuti nell’intercinta, un giubbotto di marca. Considerato che quel ritrovamento appariva sospetto sono state avviate le indagini, mediante attività di osservazione e monitoraggio, per scoprire le eventuali dinamiche e l’eventuale coinvolgimento di detenuti lavoranti.

Per alcune settimane non è stato segnalato alcunché di sospetto fino a quando un detenuto lavorante non ha chiesto di poter recarsi al lavoro con notevole anticipo. Questo gesto ha rafforzato i sospetti tant’è che al controllo del cesto della spazzatura sono stati rinvenuti due tranci di pane tipo arabo separatamente confezionati, due buste trasparenti di piccolo formato di un mix di arachidi e frutta secca, una bottiglia di 2 litri di plastica contenente olio di oliva e altri generi che normalmente non possono essere introdotti dai familiari dei reclusi in maniera legittima tramite il servizio colloqui.

fonte. “Polizia Penitenziaria – Società Giustizia & Sicurezza”
organo ufficiale del SAPPE (Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria)

AUTORE.   polizia-penitenziaria.it