I primi controlli sono scattati durante la festa della Madonna a Selinunte. Ora sono arrivate le multe e la chiusura di 5 giorni per alcune attività commerciali della borgata non in regola con l’occupazione del suolo pubblico. La questione ha sollevato qualche polemica che, in effetti, è andata avanti tutta l’estate: perché chi non è in regola con il pagamento delle tasse comunali non può presentare l’istanza per l’occupazione del suolo pubblico. Così c’è stato chi l’ha fatto abusivamente e s’è ritrovato multato e il locale chiuso per 5 giorni.

L’imposta per l’occupazione del suolo pubblico dal 2019 è finita dentro il Canone unico patrimoniale che mette insieme anche l’imposta per le pubbliche affissioni e per la pubblicità. A Castelvetrano per le attività che occupano il suolo pubblico stagionalmente l’imposta da pagare è di 4 euro al metro quadro ogni giorno. Per alcuni ristoranti e pizzerie che occupano suolo pubblico il conto da pagare per una stagione estiva supera i 20 mila euro. Colpa del dissesto finanziario. Per alcuni ristoranti la situazione dei costi elevati (anche dell’energia elettrica) è diventata insostenibile, al punto tale che c’è chi ha già pensato di non rinnovare più il contratto d’affitto per i locali. La questione è finita anche in consiglio comunale. Ieri l’ha sollevata il consigliere comunale Calogero Martire, ribadendo l’ipotesi che il Comune non potrebbe chiedere l’imposta per zone che sarebbero di competenza del Demanio marittimo.

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