Con l’evento “La biodiversità crea una Comunità” si è costituta lo scorso sabato la comunità Slow Food “Alto Belice”, un fiume che scorre e non travolge e che con il suo corso lento ma costante e paziente, aggrega e segna i confini di una comunità nel territorio che comprende Salemi, Campobello di Mazara, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna e Castelvetrano. L’obiettivo è quello di proteggere e valorizzare, anche attraverso l’inserimento nell’Arca del gusto, i cibi locali di cui si sta perdendo la memoria, soppiantati da quelli più facilmente reperibili perchè più noti, nella logica del mercato dove la domanda orienta l’offerta.

Nate nel 2017, durante il Congresso internazionale di Chengdu (Cina) le Comunità di Slow Food sono state una rivoluzione verso un movimento globale composto da centinaia di migliaia di persone in oltre 160 Paesi. Un movimento che ha la sua forza nella rete a livello territoriale, con le comunità, e internazionale, attraverso progetti, campagne, attività educative.

Il battesimo è avvenuto nei locali del Momentum Resort di Selinunte, alla presenza del Dott. Massimo Brucato di Slow Food Sicilia e del referente locale, la Dott.ssa Serafina Di Rosa. Al tavolo dei relatori i sindaci dei Comuni di Castelvetrano, Partanna, Campobello di Mazara, Gibellina e Partanna oltre alla Dott.ssa Manuela Ganga in rappresentanza della proprietà della struttura che ha ospitato l’evento.

“La nostra Comunità Slow Food Belice – ha sottolineato Serafina Di Rosa – nasce sulla condivisione di uno o più progetti di tutela della biodiversità ed educazione alimentare e sulla contaminazione con altre realtà locali e internazionali. Le Comunità rappresentano quindi -la messa in pratica dei valori Slow Food, Buono, pulito e giusto. Il nostro impegno sarà anche quello di rilanciare l’economia locale”

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