Secondo i vari sondaggi, quasi la metà dei siciliani non ha intenzione di recarsi alle urne per eleggere il prossimo presidente della Regione.

Ci si reca alle urne in un contesto molto difficile, caratterizzato da una gravissima crisi economica ed occupazionale. Un’insicurezza sempre più diffusa tra le famiglie di ogni strato sociale.

Gli scandali delle ultime settimane, a partire dal caso della Regione Lazio, hanno ulteriormente esasperato questo clima ed eroso la residua fiducia dell’opinione pubblica nei partiti.

Anche se dovessero andare alle urne solamente il 40% dei siciliani, giorno 28 ottobre; la Regione Siciliana avrà comunque un nuovo governatore ed una nuova assemblea regionale.

Se hai deciso di non andare a votare, ti invito a riflettere che il “non voto” non è protesta, ora, più che mai, è necessario andare alle urne per evitare che siano gli altri a decidere per te.

Il potere della classe politica è quello di emanare leggi, il potere dei cittadini è il VOTO. Ciò che conta è che non si voti per un semplice favore personale o per una raccomandazione. Bisogna votare per credere in un ideale e nelle persone che si ritengono oneste.

Questa mancanza di fiducia dell’opinione pubblica nei partiti si traduce in un’incertezza nella corsa all’Assemblea regionale siciliana, con i due candidati più accreditati divisi da pochi punti percentuali.

Secondo gli ultimi sondaggi leggermente in vantaggio sarebbe Rosario Crocetta su Nello Musumeci. Indietro Gianfranco Miccichè, il grillino Giancarlo Cancelleri e Giovanna Marano.

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