Il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, circa la questione del Bunga Bunga, sostiene la tesi che i magistrati siano caduti in un terribile equivoco.
“Da nessun punto di vista riesco a giustificare questa indagine penale“, scrive infatti, amareggiato. “E però comincio a capire ora perché essa è stata concepita. È penale perché riguarda il pene. È per questo equivoco che ne stiamo parlando.
I magistrati di Milano non hanno potuto resistere alla formidabile attrazione del pene. E lo hanno visto al centro di una vicenda che si muove intorno a quello più simbolico ed emblematico del presidente del Consiglio come rappresentante di tutti gli italiani”.
AUTORE. Redazione
Condivido in pieno, una volta tanto, l’analisi di Sgarbi. Mentre tutti, ritrovatisi improvvisamente dei bacchettoni moralisti, spiano la camera da letto di Berlusconi, nessuno si indigna per quello che sta venendo fuori sul sagrestano Oscar Luigi Scalfaro, Ciampi e compagnia salmodiando che, nel 1993, avallaorono il dialogo tra lo Stato e la mafia.
Argomentazione puerile e scontata!
Ma chi parla di salvaguardare i valori cristiani pinco pallino o il su citato Mister “bunga bunga”?
Quando si tratta di accaparrarsi i consensi nel mondo cattolico allora si rispolvera Etica e i valori della famiglia.
Meno moralismo si, ma anche meno ipocrisia!
E’ assolutamente avvilente che in questo paese si difendano i potenti (benefattori di pochi) ricorrendo ad inverosimili acrobazie verbali(alias idiozie), talvolta poco edificanti e spesso offensive dell’intelligenza mediamente posseduta dagli italiani.
Non c’era di meglio come sindaco di Salemi?