Il Comitato “NO TRIVELLAZIONI NELLA VALLE DEL BELICE” invita tutti i cittadini dei Comuni di Partanna, Montevago, Santa Margherita di Belìce, Bisacquino, Campofiorito, Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Partinico, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta e dei comuni limitrofi a partecipare, Domenica 20 GENNAIO alle ore 18,00 presso “Le Scuderie” del Castello Grifeo a Partanna, all’Assemblea per discutere sul progetto di ricerca di idrocarburi nella Valle del Belìce, con lo scopo di organizzare e coordinare le azioni future.
Il comitato ritiene necessario richiamare l’attenzione di tutti i cittadini sulla necessità di opporsi alla realizzazione dell’attività di ricerca e sfruttamento di idrocarburi nella Valle del Belìce, riguardo alla quale è stata pubblicata richiesta di concessione da parte della società italiana, l’Enel Longanesi Developments S.r.l., denominata “MASSERIA FRISELLA”, richiesta che coinvolge 17 comuni nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo. E’ doveroso riferire che l’Ufficio Regionale Idrocarburi e Geotermia ha già espresso parere favorevole al progetto di ricerca.
Le motivazioni principali per cui è necessario opporsi sono le seguenti:
- I danni alla salute che comporterebbe inevitabilmente l’estrazione petrolifera con le sue tecniche;
- La comprovata incompatibilità delle trivellazioni con il nostro territorio ad alto rischio sismico;
- Lo stravolgimento strutturale del nostro territorio a naturale vocazione turistica e agricola;
- Il rischio di inquinamento oltre a quello dell’aria e del suolo, delle falde acquifere sotterranee;
- La perdita da parte del cittadino di ogni sovranità sulla propria terra e della svalutazione dei propri immobili
PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE
MODERATORI
Giuseppe Lombardo
Stefano Caruso
Enza Gioia
SALUTI
Sindaco del Comune di Partanna e Autorità Ecclesiastiche
RELATORI
Luigi Restivo, Le ragioni del Comitato No Trivellazioni nella Valle del Belìce, Attivista del Comitato
Gianfranco Zanna, Direttore Regionale Legambiente (Ideatore e coordinatore Progetto Salvalarte Belice)
Giusi Maritato, Biologa e Attivista Comitato No Trivellazioni nella Valle del Belìce
Salvatore Mauro, Attivista Comitato No Trivellazioni nella Valle del Belìce
Beppe Croce, Giornalista blogger
Alessandro La Grassa, Presidente del Cresm di Gibellina
Nicola Catania, Coordinatore Comitato dei Sindaci della Valle del Belice
Giampiero Trizzino, Presidente della Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana
DIBATTITO E CONCLUSIONI
Su questo tema così importante le nostre comunità e le istituzioni che le rappresentano hanno il dovere di assumere una posizione univoca, a tutela dei diritti primari come la salute, la salubrità del suolo, dell’aria e dell’acqua, a custodia del territorio da probabili rischi e a salvaguardia dell’identità agricola e turistica del suo paesaggio.
Contatti: notrivellebelice@libero.it
Facebook: NO Trivellazioni NEL Belice
AUTORE. Redazione
Non posso aggiungere altro che non abbia già detto se non il mio enorme disappunto, comune a tutte le persone dotate di senno, per questo scempio che l’Enel con la complicità della regione Sicilia è intenzionata a commettere. Non posson credere che la valle del Belìce verrà veramente trivellata. No, no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no all’infinito.
…ma si trivellassero i cervelli bacati, avidi, disumani! Nessuno tocchi quella valle magnifica!!! Mi autocensuro, scriverei molto di più e di peggio!
Ho Capito che della salute dei cittadini e le peculiarità di un territorio che verrebbero seriamente compromesse non interessano nessuno. Le lobby internazionali ragionano guardando solo al loro profitto.
Facciamoci sentire, e che si facciano sentire i rappresntanti istituzionali della nostra Sicilia, a livello regionale e nazionale. Poi, anche se si volesse ragionare nella logica costi/ricavi noi siciliani ci perdiamo sempre, è dimostrazione lampante che in Sicilia paghiamo il carburante più caro d’Italia.
Allora basta con gli scempii nella nostra terra: prima le raffinerie, poi le pale eoliche ed ora ci voglio tormentare con le trivelle. Impegni seri da parte di chi si candida a governare l’Italia, che non si speculi in campagna elettorale con il diritto alla salute e alla sicurezza dei siciliani. Tutti a Partanna.
come al solito castelvetrano esclusa e dorme….tanto se viene un terremoto…ma picchiì ci è lu terremotu–facciamoci del male…