La notte tra il 25 e 26 febbraio 2023 un’imbarcazione partita dalla Turchia, con a bordo circa 180 persone migranti, naufragò a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone (Calabria). Ci furono 94 morti di cui 35 erano bambini. Nell’aprile dello stesso anno la Bottega Solidale di Carcare, in Valbormida (Savona), è riuscita ad avere un frammento del legno di quell’imbarcazione a cui da il nome KR46MӨ (Crotone, quarantaseiesima vittima, maschio sotto il primo anno di età) ed è diventato il simbolo che parla di umanità negata, di sofferenza ma anche di un atto di amore verso chi ha vissuto quella tragedia. Quel frammento di legno, dallo scorso dicembre, viene portata in pellegrinaggio per i paesi della Diocesi di Mazara del Vallo. A Salemi, nella chiesa del Ss. Crocifisso, si è tenuto un incontro in occasione dell’arrivo del frammento.
Durante l’incontro è stata letta la poesia “Casa” della poetessa britannica di origine somala Warsan Shire. «Nessuno mette i suoi figli dentro una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra», è uno dei passaggi della poesia e sulla scia di queste forti parole hanno preso voce gli invitati del Centro di seconda accoglienza SAI di Salemi del Consorzio Solidalia. I giovani migranti hanno portato la loro testimonianza.
AUTORE. Redazione