Pubblichiamo la lettera di disappunto che un nostro lettore desidera portare all’attenzione dei lettori e del sindaco di Castelvetrano, Felice Errante.

Buongiorno, mi chiamo Alfonzo Maria Carollo, sono natio di Castelvetrano ma ormai da 25 anni vivo a Torino, era da quasi 5 anni che non venivo nel mio paese natale, quest’anno finalmente sono riuscito a venire pochi giorni per il periodo Natalizio e sono riuscito a coinvolgere due coppie di amici di Torino a venire con me, per fargli visitare questi splendidi posti , di cui avevo tanto parlato nelle freddi notti Torinesi, ma che mai avevano visto.

Dopo avere visitato la splendida , ma desolante e abbandonata Selinunte (strade sporche, non un addobbo natalizio, locali quasi tutti chiusi) mi dirigevo verso Castelvetrano e pensavo tra me e me, speriamo che la situazione in paese sia diversa, volevo quasi trovare una scusante per Selinunte, perché magari pensavo essendo periodo invernale è un pò trascurata perché l’attenzione è rivolta tutta sulla vicina Castelvetrano, ma purtroppo non è stato così.

Abbiamo iniziato il giro turistico visitando il centro storico con il sistema delle piazze, che è veramente bello, l’unico problema che anche in pieno giorno, era deserto. Parlando con qualche amico, mi diceva che l’anno scorso nel periodo natalizio ci sono state migliaia di persone da tutta la valle del Belice, che lo hanno affollato per vedere le tante bancarelle montate, i giochi per i bimbi, e le tante iniziative che si sono tenute in codesto periodo.

Allora mi è venuto spontaneo domandare, ma come mai se era riuscito tutto così bene, quest’anno non l’hanno ripetuto? È cambiata l’amministrazione? La risposta è stata no , continuo a non capire e a sperare che non mi capitino altri intoppi. Riprendo il giro e vado al teatro Selinus, poi passo dalla splendida chiesa di San Domenico, che non avevo mai visto restaurata “incantevole”.

Pensavo di aver finito il mio giro turistico, quando il mio amico che mi faceva da cicerone, mi dice che è d’obbligo visitare il Museo Civico dove è custodito l’Efebo, e che poi hanno da poco inaugurato un altro museo che si chiama “del contadino “, allora tutto infervorato chiamo gli amici torinesi che nel frattempo stavano degustando un bel cannolo, e gli dico di avere dimenticato il pezzo forte della visita turistica “L’efebo” che si trova al museo civico, andiamo a vederlo.

Arriviamo alle ore 11,00 davanti il museo, ma stranamente il portone è chiuso, siamo di sabato 17 dicembre, allora cerco di trovare una scusa con gli amici, dicendo che magari il sabato non apre, ma loro più attenti di me leggono l’orario di apertura su un cartello molto sbiadito , ma leggibile e notano che è aperto tutta la settimana mattina e pomeriggio, e la domenica anche la mattina.

Allora vedendo un citofono accanto il portone provo a bussare, si apre la porta e spunta una vigilessa molto gentile che educatamente mi spiega che il museo è chiuso per mancanza di personale e richiude il portone. Rimango un po’ basito e spiego il motivo ai miei amici e cercando di minimizzare il tutto, dico: Vabbe andiamo al museo del contadino.

Ritorno nel sistema delle piazze, individuo il portone , ma anche qua la stessa situazione del museo civico “Chiuso”. Non mi permetto di giudicare, o fare sterile polemica sull’accaduto, vorrei solo pregare l’amministratore di questo blog di pubblicare questa lettera e girare una domanda al Sindaco che tra l’altro non conosco che è questa:

Lei se le fosse accaduto tutto ciò, con dei suoi amici che vengono per la prima volta a visitare la città, da libero cittadino cosa avrebbe pensato?? Spero e sono sicuro che mi risponderà sinceramente. Un saluto e un buon natale a lei signor Sindaco e alla mia Città che nonostante l’accaduto amo profondamente. Alla prossima vacanza spero senza intoppi .

Alfonzo Maria Carollo

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