Domenica 27 Maggio si è concluso, presso l’Accademia Danza e Movimento di Elvira Biondo a Castelvetrano, lo “Stage” di danza tenuto da Nadia Garuti Docente di Propedeutica della Scuola di Ballo dell’Accademia alla Scala di Milano.
Sorpresa per gli allievi che ne hanno conosciuto, accanto al rigore e alla professionalità, anche la dolcezza e l’affabilità di una persona speciale. Grande festa per tutti, genitori, allievi e persone tutte che hanno lavorato insieme per la riuscita dell’evento gestito e sorvegliato con meticolosa attenzione da Elvira Biondo che, come se fosse una coreografia, ne ha organizzato e guidato ogni istante fino ai festeggiamenti presso il Grande Albergo “Althea” di Castelvetrano, cui va un sentito ringraziamento per la disponibilità e la professionalità riservata a tutti gli intervenuti.
Evento importante per gli allievi di ogni età, per le tradizioni trentennali della Scuola di Danza, per i cittadini tutti e per le migliaia di ospiti e turisti che trovano, accanto alle millenarie pietre di Selinunte, un’emergenza culturale che, per la sua natura ed i suoi scopi, è in sintonia con il mondo antico e che andrebbe valorizzata come merita: la Scuola di Danza di Elvira Biondo.
Nadia Garuti, una maestra, una donna, la maturità sapiente di una grande esponente della Danza Nazionale. Quelle che seguono sono parole sue.
“INCONTRARE persone nuove in un ambiente diverso, una realtà diversa, mette sempre in gioco tante emozioni, sentire in un modo diverso in questa bella Sicilia. Con voi mi sono trovata veramente bene…a condividere dei pensieri..così artistici, così importanti e profondi, che riguardano anche il nostro essere “persona”, si può dare luogo solo ad una crescita..
la danza da sempre appartiene alla storia dell’uomo..da sempre..forse in questo momento dobbiamo pensare ed analizzare quello che è il sentire del corpo, delle persone e della donna di oggi.. al modo in cui, in questa società, il corpo viene valutato, sentito, come viene proposto..
Allora solo così si può dare valore, peso e intensione alla danza.. Se la danza è sociale è anche politica..e quindi ha un compito e un ruolo che , anche se sotteso, non manca di importanza..anzi è molto importante ed ora forse è proprio il momento di rivalutarlo, di trovarlo profondamente dentro di noi e trasmetterlo ai ragazzi, in modo che proprio da questo nostro sentire interno, che ci appartiene..dalla nostra percezione.. possa emergere.. uscire quella che potrebbe essere una nuova danza..un nuovo sentire la danza..
Forse una nuova danza è difficile, non è mai esistita una “nuova danza”, ma potrebbe esistere un nuovo modo di sentire la danza..la danza c’è, esiste e rimane, esistono scuole dove la danza viene studiata molto bene..e non solo in scuole importanti e di fama, ma anche piccole realtà dove si crede veramente e profondamente nell’importanza e nel valore che la danza ha e questa viene mandata avanti (dagli artisti che ne hanno cura), accompagnandosi e affiancandosi ai bambini viene guidata avanti nel tempo ..Quello che non possiamo fare noi oggi lo potranno fare le generazioni che seguono..Noi come Italia abbiamo rinunciato a quello che è il nostro patrimonio culturale originario delle nostre danze storiche.. e credo che da questo nasce un problema: siamo proiettati di più verso quello che viene da fuori..insomma che futuro può esserci quando si rinuncia alle proprie basi culturali?..il corpo di un danzatore è un corpo intelligente..in grado veramente di rimandare attraverso il gesto emozioni, parole, musicalità, “sentire”e tutto quello che appartiene anche al suo essere persona come tutti gli altri.
Vittorio Brusca