Addio a Marco Pannella. Il leader radicale, protagonista delle battaglia per i diritti civili nella storia italiana era ricoverato in una clinica.
Pannella da anni lottava contro due tumori. Negli ultimi giorni le sue funzioni vitali erano peggiorate. L’annuncio della sua morte è stato dato in diretta da Radio Radicale che sempre ieri aveva dato notizia del ricovero. Lo storico leader dei radicali aveva da poco compiuto 86 anni.
“Un grande leader politico, il leader radicale che ha segnato la storia di questo paese con battaglie talvolta controverse ma sempre coraggiose e a viso aperto. Rendo omaggio a nome mio e del governo alla storia di questo combattente e leone della libertà”. Così il premier Matteo Renzi commenta la morte di Marco Pannella.
fonte. ANSA
AUTORE. Redazione
Si è vero ha avuto tanti meriti, però tante contraddizioni.
Lottava contro i finanziamento pubblico dei partiti ma acchiappava i soldi come tutti gli altri, era contro la partitocrazia ma non ha mai rinunciato ai lauti compensi e vitalizi vari!
Balzellava da destra a sinistra pur di rimanere a galla, ma apparentemente era all’opposizione.
Insomma un politico “discutibile” come gli altri.
è MORTO UN GRANDE UOMO POLITICO ITALIANO. oCCORRE INCHINARSI DINANZI ALLA SUA BARA PERCHè SUE SONO STATE LE BATTAGLIE CHE HANNO CONDOTTO AD UN GRANDE RINNOVAMENTO NEL CAMPO DEI COSTUMI ITALIANI.
milioni di bambini
gli chiederanno perché, davanti al TRONO di DIO.
E’ morto con Pannella probabilmente l’ultimo Uomo politico di una specie in estinzione: quella di chi antepone l’interesse generale a quello privato.
Di formazione politica liberale, è stato tra i fondatori del “Partito radicale dei liberali e dei democratici” insieme ad uomini del calibro di Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, Leo Valiani.
Pannella ha contribuito profondamente al progresso civile e democratico del nostro Paese.
Avversato da molti ha pagato lo scotto di essere avanti di 50 anni rispetto a tutti gli altri.
Molte le battaglie che ha vinto, dal divorzio alla legalizzazione dell’aborto, all’obiezione di coscienza.
Innumerevoli le battaglie che ha intrapreso
per la laicità dello Stato, per un sistema elettorale maggioritario, per la depenalizzazione delle droghe leggere, per una riforma della giustizia che prevedesse la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati, per i diritti dei detenuti, per l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti, per la la libertà della ricerca scientifica e per una nuova legge sul fine vita.
Incredibile come alcune di esse si siano concretizzate dopo decenni e di altre si dibatta ai nostri giorni.
Non è esagerato consideralo uno dei padri della Patria.