Pubblichiamo di seguito le dichiarazioni del senatore Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia che ieri è tornato a Castelvetrano per l’incontro organizzato da Libera. Erano presenti anche il sindaco Enzo Alfano e Don Luigi Ciotti:
“Questo pomeriggio sono stato a Castelvetrano, paese del mito negativo Matteo Messina Denaro, il latitante attualmente più ricercato in Italia, assurto a simbolo, finto, dell’invincibilità della mafia
Simbolo finto perché gli stessi argomenti venivano addotti per sostenere che Riina e Provenzano non sarebbero stati mai catturati, ed invece è avvenuto il contrario, finendo ambedue i boss i loro giorni scontando la pena inflittagli dallo Stato.
A testimonianza di come si possa sconfiggere la mafia, che trova il suo primo fortissimo alleato nel mito, altrettanto falso, dell’ineluttabilità del destino, c’era, in sala con noi, Giuseppe Cimarosa, nipote di Matteo Messina Denaro, capace di indurre il padre, cugino acquisito del boss castelvetranese, a dissociarsi dalla sua crudele affiliazione, diventando un collaboratore di giustizia le cui dichiarazioni hanno permesso lo smantellamento di pezzi importanti dell’organizzazione.
Insieme a Giuseppe, le cui parole di denuncia dell’indifferenza complice di tanti compaesani hanno scosso i presenti, c’erano la mamma e la nonna, parenti dirette del famoso Matteo.
Ma tanti castelvetranesi appunto non c’erano, come a voler boicottare un evento che ricordava l’atteggiamento con cui Scipione l’africano sconfisse Annibale sferrandogli l’attacco proprio a casa sua, nei pressi di Cartagine, perché questo è stato il nostro intendimento, ragionare della meschinità della mafia a casa di Matteo Messina Denaro, a Castelvetrano.
Agli assenti mi rivolgo, esattamente come ho fatto lì a conclusione dell’incontro: la vigliaccheria è di chi mormorando e lamentandosi con ipocrisia pugnala persone come Giuseppe, capaci di cambiare la loro storia con coraggio e determinazione.
Queste persone rappresentano quella “forza della mafia al di fuori della mafia” che, nelle parole di Nando Dalla Chiesa, permette a Cosa Nostra di non essere stata ancora sconfitta.
Queste persone hanno tutta la mia esecrazione.
Tuttavia queste persone mi continueranno a vedere a Castelvetrano, di nuovo impegnato a ricordare i loro doveri di esseri umani e di cittadini, perché la loro coscienza dovrà essere stimolata fino al risveglio. Oppure alla constatazione della loro morte morale.“