Mille navi approdano nel porto di Palermo, la conca d’oro accoglie migliaia di migranti raccolti per mare e salvati da una Carta costituzionale italiana che impone una solidarietà difficile da realizzare in concreto per l’enormità dei grandi numeri di disperati mediterranei che approdano in terra siciliana.
La onlus “ASANTE” (Dio con te) a Palermo gestisce uno dei più grossi Centri di Prima Accoglienza per gli stranieri minori non accompagnati che approdano nel lembo di terra siciliana.
Le roccaforti dei giovani minori AZAD (Uomo libero) e ELOM (Dio ti pensa), sono le due realtà di una medesima medaglia d’oro alla solidarietà minorile. Un responsabile per ogni struttura coadiuvato da personale amministrativo per la contabilità che lotta contro la burocrazia e gli impressionanti ritardi degli accrediti economici da parte dell’Ente pubblico, per la sopravvivenza dell’intera macchina operativa.
Poi un manipolo di giovani psicologi, educatori, assistenti sociali e mediatori culturali, uomini e donne che si misurano ogni giorno con un difficilissimo lavoro di primo responsabile impegno di accoglienza, verso il secondo obiettivo dell’integrazione dei giovanissimi minori stranieri.
Fra loro la psicologa castelvetranese Alessandra Messina, carriera universitaria ineccepibile in psicologia clinica, abilitata iscritta all’Albo e trascorsa esperienza d’impegno fra i minorenni del Don Bosco Ranchibile di via Libertà, vive a Palermo ove frequenta la scuola di specializzazione in psicoterapia sistemico relazionale e si occupa dei “suoi” ragazzi minori di Asante.
La giovane psicologa ha preso spunto dal significato di “Azad” per applicare un suo progetto di “libertà mentale” dal vissuto, spesso tragico, dei giovanissimi ospiti del Centro.
Oltre l’impegno di assistenza quotidiana “ordinaria” e di duro lavoro settimanale, Alessandra tenta di far “volare” con la mente i giovanissimi minori che, ogni sabato, riunisce in gruppi di sei o sette per delle occasioni “liberatorie” di elaborazione delle proprie esperienze.
Così i minori hanno la possibilità di raccontarsi e narrare i loro drammi interiori, il “viaggio” per mare, le paure e le loro speranze nel futuro.
L’occasione di elaborazione del lutto per la perdita dei propri cari annegati nella tomba del Mediterraneo o dell’abbandono dei familiari nelle terre d’origine e la frammentazione delle loro radici e della loro giovane storia esistenziale.
Anche attraverso il disegno e la tecnica dello “stemma araldico”, Alessandra spinge i ragazzi alla ricostruzione dei ricordi familiari e prova a compensare l’equilibrio psicologico compromesso, attraverso tecniche per il controllo della rabbia e dell’educazione al rispetto per gli altri.
Opera meritoria, passionale e coinvolgente che vede la nostra psicologa Alessandra Messina impegnata nell’avamposto della solidarietà e dell’integrazione dei giovanissimi immigrati.
Per cercare di vincere, oltre la diffidenza del colore della pelle, l’odiosa barriera culturale del diverso e dell’occupante, in favore di un concetto di fraterna accoglienza del “cittadino del mondo”, persino minore d’età e, soprattutto, Azad, Uomo libero!
AUTORE. Redazione