[di Annamaria Marchese] Grande successo di pubblico per il convegno organizzato dall’associazione FIDAPA sez. di Castelvetrano in collaborazione con la C.R.I. e il Commissariato di P.S su “Diritti umani e accoglienza: i migranti ci guardano e ci dicono chi siamo” presso l’ I.S.S.I.T.P. G.B.Ferrigno. Dopo i saluti alle autorità presenti e un ringraziamento alla D.S. dott.ssa Caterina Buffa, la Presidente prof.ssa Nunziatina Agosta, ha introdotto il tema sottolineando come le grandi ondate migratorie degli ultimi anni hanno messo il mondo occidentale di fronte a nuove sfide, economiche, politiche sociali.

Sfide che è necessario affrontare perché non ci sono alternative possibili: per quanti muri, barriere si possano innalzare, gli immigrati continueranno ad arrivare fin quando il nostro mondo apparirà migliore del loro, fin quando i grandi cambiamenti climatici, uniti alla guerra e alla povertà, li spingeranno a fuggire.

In questo processo le donne sono protagoniste: sono spesso loro a migrare per prime, perché hanno la responsabilità diretta di sfamare i figli e perché trovano più facilmente lavoro.

Di contro anche le donne nei paesi di destinazione possono farsi promotrici di pace e di azioni di cambiamento ed è proprio questo l’obiettivo della FIDAPA. Poi il neo presidente Giuseppe Cardinale, ha sottolineato il ruolo della C.R.I. soffermandosi sull’impegno quotidiano di tutti i volontari nei confronti di un fenomeno di vasta portata che deve farci riflettere sul progetto di tutti coloro che rischiano la vita per raggiungere le nostre coste. Ha preso poi la parola l’avvocato Sveva Tatangelo, istruttore di diritto internazionale e umanitario, la quale, dopo la visione di un video, ha evidenziato l’intervento umanitario della CRI: sanitario, logistico e di accoglienza senza nessuna distinzione. Si passa poi all’intervento della dott.ssa Antonella Vivona, che verte su come viene gestita la presenza dei migranti sul territorio. Tutte le competenze riguardano l’accoglienza e l’assistenza degli immigrati, ai quali è necessario fornire il primo soccorso. Gli stessi vengono ospitati in centri di accoglienza, per evitare la loro dispersione sul territorio e per consentire alle autorità la verifica della loro posizione giuridica.
Lo scenario è molto complesso ma la finalità è la sicurezza dei cittadini. Più volte quindi, si è analizzato ciò che gli italiani pensano degli immigrati. Raramente, invece, si è fatto il contrario: rilevare il loro punto di vista. Quanto ci conoscono? Cosa pensano di noi? È proprio su questo aspetto si inserisce l’intervento del prof. Antonino Cusumano presidente dell’Istituto euroarabo di Mazara del Vallo, il quale con le sue riflessioni ha “incantato” il pubblico presente. Ha ricordato che le migrazioni sono un fenomeno e non un problema e sono un formidabile specchio destinato a riflettere le dinamiche sociali e culturali che interessano non solo le comunità dei migranti ma anche quelle dei cosiddetti autoctoni, dal momento che l’osservatore è egli stesso parte dell’osservazione e nel tentativo di conoscere l’altro non si conosce in verità che se stessi. Ecco perché quando ci interroghiamo sugli immigrati e sull’immigrazione, in realtà ci interroghiamo sulla nostra società su noi stessi.

La testimonianza di due migranti e il coro Gospel of grace hanno concluso il pomeriggio, ricco di emozioni, di spunti di riflessione e validi interventi. Sicuramente l’immigrazione è un fenomeno epocale e mondiale che non si risolve con muri o recinzioni, ma con approfondimenti ed impegno politico nel rispetto di ciò che siamo: un paese civile, accogliente e rispettoso della legalità.

Annamaria Marchese

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