Comparirà domani davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia Martina Gentile, la figlia della maestra di Campobello di Mazara Laura Bonafede, sentimentalmente legata a Messina Denaro e ora in cella con l’accusa di associazione mafiosa. Gentile, che ha avuto gli arresti domiciliari perché madre di una bimba di tre anni, risponde, invece, di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati. Sarebbe stata una delle postine del capomafia latitante. Insieme a un’altra fiancheggiatrice del boss, Lorena Lanceri, anche lei ora detenuta, gestiva la corrispondenza da e per il latitante facendogli anche avere i messaggi della Bonafede. Gli scambi di pizzini avvenivano nello studio Tramonte-Lanza frequentato dalle due donne: la Lanceri ci ha lavorato per 20 anni (anche se mai messa in regola) mentre la Gentile ha svolto 2 mesi di tirocinio universitario (quando era iscritta presso la facoltà di Architettura) e poi ha frequentato lo studio, seppur mai lavorarci. Tramonte risulta oggi indagato.
La Gentile era molto affezionata al padrino, che la considerava come una figlia e l’avrebbe anche incontrato durante la latitanza come provano le immagini girate dalla polizia un mese prima dell’arresto di Messina Denaro. Le videocamere piazzate dagli inquirenti ripresero l’auto del capomafia passare davanti casa della donna e rallentare e la Gentile guardare il boss davanti l’uscio. Una sorta di prassi che ricorreva e attraverso la quale Messina Denaro e l’indagata si tenevano in contatto. Le immagini non insospettirono però la polizia che pur teneva sotto controllo la Bonafede e la figlia.
AUTORE. Redazione