Evitare che ci siano disparità fra i pescatori siciliani e scongiurare che le marinerie di Sciacca, Menfi e Castelvetrano vengano penalizzate. Per questo i tre sindaci Fabrizio Di Paola, Michele Botta e Felice Errante hanno chiesto all’assessore regionale alla Pesca, Dario Cartabellotta, di non limitare l’autorizzazione alla pesca del novellame solo al Mar Ionio e Tirreno escludendo le zone di mare tra Capo Feto e la foce del Pantano Longarini.
Una modifica al recente decreto assessoriale per estendere le autorizzazioni all’esercizio della pesca anche ai marittimi di Castelvetrano, Menfi e Sciacca, che tiene conto del numero esiguo di imbarcazioni presenti nell’area. Il documento unitario è stato sottoscritto ieri pomeriggio dai primi cittadini di Sciacca, Menfi e Castelvetrano che hanno incontrato l’assessore Cartabellotta insieme a una delegazione di pescatori.
Secondo i sindaci la limitazione di pesca al proprio Compartimento marittimo di appartenenza garantisce la tutela del litorale, perché nessun peschereccio andrà a sottoporre la propria area di competenza a sfruttamento intensivo, ma farà in modo di garantire la sussistenza faunistica anche per le stagioni successive.
AGGIORNAMENTO – Ritirato decreto
La Regione siciliana ha ritirato il decreto che aveva autorizzato la pesca del novellame. L’assessore all’Agricoltura, Dario Cartabellotta, ieri ha firmato il decreto di revoca del precedente provvedimento, recependo così le indicazioni emerge nell’ultima riunione di giunta, presieduta dal governatore Rosario Crocetta, che tuttavia contesta al governo di Roma di non avere mai varato il piano di gestione della pesca del novellame, così come previsto dalle regole di Bruxelles.
Il via libera alla pesca di sardine e rossetto, per un periodo di 40 giorni in modo da sostenere il settore in forte crisi, aveva scatenato forti polemiche da parte degli ambientalisti e delle opposizioni. Era intervenuto subito anche il ministero delle Politiche agricole che aveva ordinato alla Capitaneria di porto di bloccare i pescherecci “onde scongiurare il possibile avvio di una procedura d’infrazione comunitaria”.
La pesca del novellame è vietata dall’Ue.
fonte. www.corrieredisciacca.it
AUTORE. Redazione
Allegria, siamo gli unici in Europa e le sanzioni tanto le paga la collettività (come per le famose quote latte lombarde). Hanno, tra l’altro, la sfrontatezza di parlare di trivelle e di tutela dell’ambiente naturale.
giustamente il decreto sulla pesca del novellame è stato ritirato in quanto, essendo, giustamente, vietata dalla UE, si rischiava una sanzione europea. A prescindere da questo fermare questa pesca, che in realtà si può tranquillamente chiamare “mattanza”, è giusto in quanto non si fa altro che impoverire le già limitate risorse del mare. Molti pescatori pensano al presente ma non al futuro. Non me ne vogliano, ma debbo dire che i pescatori di selinunte e dintorni vogliono “la moglie ubriaca e la botte piena”, vogliono pescare la neonata ora e poi si lamentano che non vi sono più sarde in giro e altro pesce se ne vede poco; certo che pescano poco, se consideriamo che ogni cassetta da 10 Kg. di novellame corrispondono a centinaia di cassette di sarde e non solo, in quanto in mezzo vi si trovano pure altre razze di pesce, e che il pesce che normalmente in questo periodo si avvicina, appunto, per cibarsi del novellame cambia zona per cercare da mangiare. Certo pure la pesca volante che si pratica a sciacca incide sulla scarsa presenza della sarda, ma quella viene effettuata da poche imbarcazioni e si parla del pesce già adulto. Comunque, una cosa è certa, i pescatori selinuntini e dintorni faranno comunque, in maniera illegale, questa pesca, quando si sentiranno scoperti nasconderanno a mare le reti segnalandole con una boa o un segnale da pesca e passeranno il pesce a qulcun’altro che penserà a portalo a terra da qualche parte per venderlo a qualche rigattiere palermitano, per cui esorto tuti coloro che amano il mare a segnalare qualsiasi movimento strano che vedono a mare.
COMPLIMENTI AL SIG. LEONE, CONCORDO, QUESTO E’ IL VERO STATO DI FATTO DELLE COSE… POI VORREI DIRE AI SINDACI CHE HANNO CHIESTO UN INCONTRO IN ASSESSORATO CHE LA POLITICA DEVE PENSARE AL FUTURO DELLE PROSSIME GENERAZIONI, NON PUO’ LIMITARSI A FAR PESCARE UN MESE ALL’ANNO LE PERSONE.