Sedici indagati per una maxi indagine sugli appalti affidati fino al 2009 dal Comune di Mazara del Vallo quando sindaco era Giorgio Macaddino. L’indagine in particolare è concentrata su una serie di incarichi conferiti dall’amministrazione comunale mazarese in relazione a diversi lavori pubblici.
Incarichi che secondo l’accusa non potevano essere attribuiti, in qualche caso la Giunta Macaddino avrebbe violato la norma sugli appalti. La Procura di Marsala nei giorni scorsi ha notificato i relativi avvisi di conclusione delle indagini a tutti i soggetti finiti sotto inchiesta, politici, funzionari pubblici, dirigenti dell’amministrazione comunale, professionisti: Giorgio Macaddino, Domenico Tuttolomondo, Vito Calcara, Vito Caradonna, Caterina Agate, Vito Giacalone, Filippo Mirasolo, Luigi Augusto Marconi, Francesco Marzucco, Filippo armato, Pietro Fiorentino, Baldassare Campana, Pietro Maria Calandrino, Francesco Truglio, Francesco Placenti, Emanuele Canzoneri.
In generale i reati contestati sono quelli di abuso, falso e violazione delle norme della tutela ambientale. Si tratta di una indagine condotta dai carabinieri della stazione di Mazara, coordinata dal sostituto procuratore Dino Petralia (nei giorni scorsi nominato dal Csm procuratore aggiunto alla Dda di Palermo) e scattata dopo una serie di esposti, presentati anche alla Procura della Corte dei Conti dall’ex consigliere provinciale Girolamo Pipitone. I lavori finiti sotto inchiesta sono quelli per il restauro dell’ex collegio dei Gesuiti, della rete fognaria e dell’impianto di depurazione di Borgata Costiera, opere per le quali secondo l’accusa sarebbe stato consentito al geologo Francesco Placenti, apposta incaricato, una somma ben superiore al dovuto, all’incirca 13 mila euro.
L’indagine investe anche i rapporti tra la Giunta Macaddino e la Belice Ambiente quando a guidarla era l’avv. Francesco Truglio. La magistratura sostiene l’esistenza di liquidazioni di fatture, una dell’importo di quasi 50 mila euro, operate dai funzionari incaricati senza alcuna autorizzazione dell’amministrazione che avrebbe dovuto attestare la corretta esecuzione dei lavori per i quali la spa chiedeva il pagamento. La Belice Ambiente viene chiamata in causa per diversi lavori, come per esempio la raccolta di rifiuti speciali, che non avrebbe potuto fare, nonché per la esecuzione di interventi fuori dal relativo contratto di servizio stipulato con il Comune di Mazara.
Altra impresa che sarebbe stata favorita la Società Enel Sole che sarebbe stata favorita con un incarico direttamente conferito per un totale di 207 mila euro, e in questo caso l’amministrazione avrebbe dovuto semmai diramare un avviso pubblico. Pipitone che ha denunciato a suo tempo le presunte malefatte amministrative, sino a qualche settimana addietro era uno dei “consiglieri” fidati dell’attuale sindaco di Mazara Nicola Cristaldi. Improvvisamente però il sindaco gli ha revocato le consulenze affidate, Pipitone era il “cerimoniere” della Giunta Cristaldi. A Mazara si dice che Pipitone ha perduto i suoi incarichi per via di queste denunce, Cristaldi in vista delle proprie elezioni pare cerchi sostegno nell’ex sindaco Macaddino e quindi Pipitone in questa strategia sarebbe risultato personaggio scomodo.
di Rino Giacalone
fonte. alqamah.it
ricordo il profumo del fragolino che la mattina i cittadini dell’ATO TP2, Castelvetrano e Mazara del Vallo compresi, erano costretti a sentire nei pressi dei contenitori dei rifiuti dopo il lavaggio e disinfezione da parte della Belice Ambiente. Ma a quanto ammonterebbero le somme fatturate dalla Belice Ambiente per questo servizio? A quanto ammonterebbero le somme non incassate per gli sconti tariffari in favore di chi aveva ad una certa data pagato le fatture dell’anno precedente. A quanto ammonterebbero le somme erogate alle banche per interessi maturati sui finanziamenti ricevuti dalle stesse banche? A quanto ammonterebbero le somme non incassate per i ricorsi vinti dai Comuni di Gibellina e Santa Ninfa e dalle migliaia di cittadini? come sono state ripianate in bilancio tali somme non incassate a causa di violazioni di legge da parte dei Comuni Soci e della stessa Belice Ambiente?. Come mai la Belice Ambiente ha potuto operare senza essere iscritta nell’apposito Albo Min isteriale dei soggetti gestori del ciclo dei rifiuti e senza avere un tecnico responsabile e senza adeguata capacità finanziaria? e tuttu stu scrusciu per poche migliaia di euro? Perchè non si attenzionano le carte fin dalla nascita di questa fantomatica società , nata dal NULLA in aperta violazione delle norme sull’attribuzione di appalti pubblici? Come mai in Provincia di Trapani abbiamo due comportamenti diametralmente opposti tra l’ATO TP1 e l’ATO TP2?. Qualcosa comunque comincia a muoversi, speriamo che si attenzionino anche gli altri esposti presentati da comuni cittadini………perchè il Sindaco di Castelvetrano non comunica ai cittadini quali sono i fatti terribili della Belice Ambiente?http://www.youtube.com/watch?v=bY5VKwC030s