Oggi nella frazione di Marinella di Selinunte, nei locali della scuola infanzia e primaria S.G. Bosco che afferiscono all’Istituto comprensivo Capuana Pardo, si è celebrata una giornata dedicata proprio al Santo, alla presenza dell’assessore alle politiche sociali Giovannella Falco, di Padre Alfredo Culoma e delle famiglie dei piccoli alunni.
Ma perché San G. Bosco è così presente nel mondo giovanile? Figlio di poveri contadini, Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 in una cascina della zona collinare di Morialdo. Rimasto orfano di padre nel 1817, dopo varie traversie familiari poté intraprendere la carriera degli studi dapprima a Castelnuovo poi a Chieri, dove, finiti gli studi umanistici presso il collegio pubblico, entrò nel seminario chiericale.
Compiuti i corsi di filosofia e teologia, fu ordinato sacerdote a Torino il 5 giugno 1841. Qui rimase inizialmente per proseguire la formazione pratica in una sorta di tirocinio pastorale al Convitto ecclesiastico torinese diretto dal teologo Giuseppe Guala e successivamente da don Giuseppe Cafasso. In questi anni Don Bosco maturò le motivazioni ideali più profonde e la sua vocazione educativa.
Il motto scelto come sacerdote: «Signore, dammi le anime, prenditi tutto il resto (Da mihi animas caetera tolle)» si tradusse subito in ansia per la salvezza spirituale e sociale dei giovani ch‘egli cominciò ad avvicinare accompagnando don Cafasso nelle carceri torinesi e distinguendosi al Convitto come catechista che non si limitava al contatto dell‘ora di catechismo, ma s‘interessava dei singoli, del loro svago e delle altre loro attività. A Valdocco don Bosco potenziò ed esplicitò il proprio programma religioso ed educativo.
L’oratorio di don Bosco si distingueva da precedenti forme di socialità perché non poggiava sul controllo sociale e la costrizione, ma sulla spontaneità dell’assembramento giovanile, non l’inquadramento severo, ma la dolcezza dell’educatore e l’allegria come manifestazione dell’intima adesione alla grazia divina che i giovani dovevano realizzare ed esprimere. Con quella stessa allegria i nostri bimbi si sono esibiti in canti e riflessioni sapientemente ed amorevolmente guidati dalle insegnanti: Di Giuseppe, Sanfilippo, Accomando, Russo, Mistretta e Lombardo.
”Partecipare alle iniziative dei miei alunni- afferma la Dirigente prof. Anna Vania Stallone- è sempre una grande gioia ma oggi , in una bella e calda giornata di sole, la loro allegria era ancora più coinvolgente. Ricordare insieme un uomo che ha partecipato a scrivere la storia della formazione dei giovani è per noi docenti un dovere e un piacere”.
Addetto stampa IC Capuana Pardo prof. Arianna Maniscalco
AUTORE. Redazione