E’ Lux, il nuovo spettacolo del Teatro Equestre di Giuseppe Cimarosa che debutterà il 4 agosto 2018 nel suo centro equestre di Castelvetrano, in provincia di Trapani.
Un’ opera complessa e fortemente introspettiva che mette a nudo l’ anima umana vittima spesso delle sue stesse debolezze ma che riemerge dai tormenti più solida e forte. E questo grazie al cavallo che e’ la luce della coscienza che illumina come alba lo spirito dell’uomo. Proprio per questo il cavallo viene celebrato come il vero protagonista di questo teatro cosi’ particolare , il vero portatore della luce. Un racconto che si snoda sotto forma di rito; una cerimonia dove la musica e’ invocazione dentro l’animo dell’uomo che è’ il santuario e il cavallo la sua religione.
Passi di uomo precedono impronte di cavallo e affondano nella sabbia via via sempre più fitte e scandiscono con delicatezza un racconto a meta’ tra l’onirico e il surreale .
Quello a cui si assiste e’ il celebrarsi di un rito dove echeggiano antiche voci sospese tra le immagini rarefatte intrise di mistero.
Uno spirito inquieto valica gli spazi consentiti alle anime e intraprende un viaggio che lo porterà’ alla pace dopo il tormento .
Dal suo talamo di ricordi la sua anima si sveglia e abbandona la carne iniziando un cammino dentro se stesso che lo conduce al centro dell’eterna lotta tra luce e ombra.
Ed è la dualità’ di questi due elementi in centro focale di questo spettacolo, dove nulla resta mai immobile , luce e oscurita’ danzano insieme e spirito e carne ritrovano senso. L’opposto definisce il contrario e l’equilibrio e’ oscillazione nel cerchio continuo delle cose .
In mezzo alla luce regna la verità’ e in mezzo la verita’ l’essere Uomo . E un uomo non puo’ raggiungere la sua totalità se non riconosce l’oscurità’ che si cela in se stesso, e poiché non c’è corpo che, non proietti un’ombra, la nostra sola presenza genera odio. Possiamo a lungo ignorare quest’odio, come ignoriamo l’ombra quando camminiamo verso la luce, ma non possiamo sottrarci ad essa perche’ e’esattamente dietro di noi e nasce da noi stessi. Gli errori sono per la vita ciò che le ombre sono per la luce.
La luce rischiara l’oscurità, illumina l’ignoto, e che questo illuminare sia prodotto da un uomo, un dio o una torcia l’effetto è sempre il medesimo: il poter guardare per vedere. Possiamo guardare nel buio senza poter vedere nulla, a meno che non sia la luce a riempire ogni spazio. La luce è conoscenza.
Un legame sottile unisce da sempre il mondo del cavallo a quello del teatro. Due forme d’ arte vive e concrete , legate da un rapporto primordiale che va ricostruito sulla base di radici comuni ; comunicare con la libertà del corpo, dell’ uomo e del cavallo, che si fanno attori di un racconto pieno di sentimento , suggestione, concetti, poesia.
AUTORE. Comunicato Stampa