Se Matteo Messina Denaro valuta l’opportunità di dare seguito al piano di morte contro il giudice Nino Di Matteo e contro di me – come confermano le recenti dichiarazioni del pentito Lo Piparo e quelle di qualche anno fa del collaboratore Stefano Lo Verso – lo Stato non deve invece avere dubbi nel fare il massimo per giungere alla sua cattura.
Non bisogna lasciargli spazio. E’ necessario isolarlo, colpirlo al cuore delle sue protezioni interne alle istituzioni. Da parte mia continuerà il bombardamento che da anni porto avanti contro il boss e la sua rete di collusioni.
Di recente con delle interrogazioni ho ricostruito la sua struttura familiare lanciando anche un appello pubblico alla figlia a schierarsi per la consegna del padre alla giustizia. Così anche ho ricostruito i rapporti con l’economia, la massoneria, la politica … facendo, come sono abituato, i nomi e i cognomi, spiegando le strategie e gli interessi di Cosa nostra.
E’ questa la strada da percorrere senza tentennamenti, costi quel che costi.
Giuseppe Lumia
AUTORE. Redazione
caro Lumia i tentennamenti nel catturare i mafiosi di un certo livello ci sono stati e purtroppo credo in determinati settori ancora sussistono.
Come si fa a pensare che uno stato sia BEFFATO per decenni da soggetti da questo ricercati senza che si giunga ad alcun risultato SE NON DOPO 30 O 40 ANNI?
qUI SI PARLA DI UN’APPARATO DI “INTELLIGENCE” NAZIONALE CHE VIENE RAGGIRATO PER DECENNI , ALLORA DELLE DUE L’UNA, O LO STATO è COSTITUITO DA GENTE CHE NON SA FARE IL PROPRIO LAVORO O LO FA IN MANIERA DISTORTA!TROPPI CADUTI SI SONO CONTATI FRA I MAGISTRATI E LE FORZE DELL’ORDINE E lEI SA PERFETTAMENTE CHE MOLTI SOGGETTI OGGI RAPPRESENTANO LE ISTITUZIONI (COMUNI,CONSIGLI REGIONALI, CAMERA E SENATO E VARI ENTI DI SOTTOGOVERNO)IN MANIERA INDEGNA.