GEAPRESS – Strage di randagi in via Fiume Falco, strada statale che congiunge Carini a Montelepre, in provincia di Palermo.
Un vero e proprio bollettino di guerra, senza, ancora, alcun preciso responsabile. Incerto, ad oggi, il numero esatto dei cani uccisi, sicuramente più di dieci. Ormai note, invece, le modalità di esecuzione: impiccati con il fil di ferro, annegati nel fiume, brutalmente avvelenati. Altri, poi, presumibilmente lapidati.
La segnalazione ai volontari della LIDA di Palermo giunge nella mattinata di mercoledì, proprio da parte di chi si preoccupava di quei cani, sfamandoli ed accudendoli quotidianamente. Dei fatti incresciosi, che risalgono, con tutta probabilità, alla notte precedente, sono stati allertati anche i Carabinieri e l’Asp competente, poi giunti sul posto.
Per gli animali coinvolti, sin dall’inizio, non c’è stato nulla da fare. Molti dei corpi straziati erano stati coperti con dei teli. I volontari sono sconcertati e avviliti dalle continue tragiche emergenze.
Siamo stanchi – dice a GeaPress Marco Meli, volontario LIDA Palermo – di dover assistere ad ennesimi spettacoli agghiaccianti e di dover sollecitare ininterrottamente, ma con scarsi risultati, interventi ed attenzioni per i nostri animali.
Tra i tanti animali trovati già morti, solo una cagnetta è stata rinvenuta ancora viva, sebbene agonizzante. E’ stata trovata ieri, negli stessi luoghi, dove i volontari erano tornati per un ulteriore sopralluogo. La cagnetta è stata, quindi, tempestivamente portata al primo centro di soccorso veterinario, l’ambulatorio Soclate di Carini.
Sembra che sia fuori pericolo – dichiara Barbara D’Aquila, vice responsabile della Lida Palermo -. La scorsa notte, nonostante il buio pesto, lo scenario si presentava spettrale: animali avvelenati, stramazzati per terra, con evidenti tracce di sangue e coperti da teli.
A Palermo e nella sua provincia – dichiara Alessandra Musso, responsabile della Lida Palermo – si contano migliaia di cani vaganti, mai accuditi, assistiti e protetti da chi dovrebbe assumersene, per legge, ogni tutela e responsabilità, pertanto, troppo spesso, facili prede di ignobili scellerati.
Difficile individuare, in questa ennesima triste circostanza, l’aspetto maggiormente inquietante: il persistente stato di abbandono dei Comuni, con conseguente rinuncia al controllo territoriale, le continue navette di responsabilità degli stessi con le Asp, la massiccia presenza, per le strade cittadine e provinciali, di animali che, benché comunemente docili, sono spesso mal tollerati e, per questo, spietatamente eliminati.
Senza contare l’impunità assoluta di cui gode, di fatto, chi abusa degli animali, ben potendo sperimentare sugli stessi ogni genere di sevizie.
fonte. www.geapress.org
AUTORE. GEAPRESS
IN QUESTA MIA LIEVE APPARIZIONE NELLA VITA TERRESTRE MI VERGOGNO DI APPARTENERE AL REGNO ANIMALE ED IN PARTICOLARE ALL’ ESSERE UMANO . PER VEDERE E CAPIRE DOVE PUO’ ARRIVARE LA NEGATIVITA’ DELLA MENTE UMANA. AUGURO A QUESTI SIGNORI NON UN PERDONO PER LA PROPRIA COSCIENZA, MA CHE RIESCANO A VIVERE IL PIU’ POSSIBILE QUESTA VITA CON IL DENTRO IL RIMORSO DI QUELLO CHE HANNO FATTO A QUESTI POVERI ANIMALI . POSSIBILE CHE NON INTERVENGANO GLI ENTI LOCALI O LE ISTITUZIONI PER NON ARRIVARE A QUESTO? POSSIBILE CHE LE FORZE DELL’ ORDINE NON SAPPIANO NULLA E NON CONOSCONO QUESTO O QUESTI SIGNORI? BRAVI A TUTTI QUANTI, CI SENTIAMO UN PAESE CIVILE SI , MA DI EGOISMO E CATTIVERIA.
Gli Enti e le Amministrazioni locali sono chiaramente schierati contro gli animali, anche domestici.
Per esempio nel Comune di Castelvetrano esiste una “scellerata” ordinanza sindacale n° 132 del 10.11.2011 che non fa altro che avallare il fenomeno del randagismo o le conseguenti azioni descritte in questo articolo oppure ancora mette nelle condizioni qualsiasi vicino di casa becero e deficente di sporgere delle denunce per motivi che alla fine non hanno nessun fondamento. Faccio un esempio: se nel mio giardino ho un cane che durante il giorno abbaia due tre volte per non più di 6 secondi e guarda caso c’è il succitato vicino deficente che ha una finestra che si affaccia nella tua proprietà, questo può tranquillamente denunciarti fino a farti portare via i cani (dove non si sa visto che il canile è stato sequestrato e comunque non può accogliere unità) e stiamo parlando di ore DIURNE!! Io nel mio caso lotterei fino alla fine per le mie ragioni, ma che cosa farebbe un individuo che pur di non avere grane cerca la soluzione più facile?…semplice lo rimette in strada e se ne lava le mani. L’ente o la amministrazione che ti costringe a subire un sopruso del genere “DEVE”! invece tutelare i proprietari degli animali di cui sopra, in special modo se questi sono detenuti e dichiarati regolarmente e se addirittura sono stati adottati per portarli via dal malsano ambiente del canile, invece no. Mi auguro che il nuovo Sindaco capisca cosa voglia dire avere un cane io un animale domestico e sopratutto cosa significhi sentirlo un componente della famiglia, anche se ne dubito, e si occupi celermente di rivedere la suddetta ordinanza o almeno renderla il più “sapiente” possibile a tutela di chi invece del mondo animale ne fa un mondo da rispettare. Ma poi alla fine penso: ma davvero tra gli “interessi” di un sindaco ci può essere tutto ciò?…ne continuo a dubitare.
Gent.mo Giuseppe sono Filippo un suo ex Concittadino poichè anche se abito nel mio paese nativo dal lontano anno 1960 non ho ricordanza nella mia infanzia di aver mai visto cani randagi nei paesi e nelle città Toscane.Forse non stiamo tutti in Italia ? Se è così allora è soltanto una forma di Rispetto e di Cultura verso gli animali a quattro zampe che in Toscana hanno . E’ accaduto qualche evento di cane purtroppo abbandonato a causa di morte di persona senza fissa dimora e le posso assicurare che le Autorità e le Istituzioni sono subito intervenute portando l’ animale in canili privati pagando la retta quotidiana il Sig. Sindaco fino ad eventuale Adozione.
Sono con Lei nel lottare nel rispetto degli animali a quattro zampe , semmai son gli animali a due zampe che avrebbero da Imparare da essi
Infatti…penso che concordiamo nel pensiero. Specialmente quando si dice che gli “animali” a due zampe purtroppo sono troppi e a volte disgraziatamente decidono anche per quelli a quattro zampe. Da noi ce ne sono tanti. Glielo posso assicurare