Rosalia Ventimiglia, 51 anni, fisioterapista, mamma di due figli, è dirigente nazionale e Commissario locale della Nuova Democrazia Cristiana. Il partito, rimesso su per volontà di Toto Cuffaro, così come nel resto d’Italia, inizia a farsi strada in vista delle prossime amministrative.
Signora Ventimiglia, come mai la scelta della Dc?
«Per me non è una novità, perché la prima tessera del partito l’ho avuta a 18 anni. Fu l’allora sindaco Vito Li Causi a propormi l’ingresso tra le fila dei giovani democristiani. Poi lo studio, la famiglia, i figli mi hanno fatto allontanare dalla politica; otto anni fa sono scesa in campo con la candidatura alle comunali nella coalizione che sosteneva il candidato Luciano Perricone, ma per i fatti che conosciamo non si è mai arrivati alle elezioni».
Costruire un partito a livello locale è una grande responsabilità. Come ci si sente?
«È vero, è una grande responsabilità, ma credo che sia il momento di costruire qualcosa di solido per Castelvetrano. È una scelta di coraggio, come dice il nostro segretario Cuffaro. Il partito è ora rinnovato anche se rimangono solide le basi legate ai principi della Democrazia Cristiana. Non condivido, certamente, chi dice che il vecchio è tutto da rottamare. In questo cammino a livello locale c’è una grande squadra (Piero D’Angelo, Vito Sieli, Massimo Montalbano, Giuseppe Pellerito, Francesca Balsamo, Federica Infranca, Vincenzo Pasini, Antonio Colaci) che condivide lo stesso progetto politico».
Se dovesse definire l’attuale situazione politica a Castelvetrano cosa direbbe?
«L’attuale amministrazione è un disastro, non ci sono altri termini per definirla. Ad onor del vero i grillini hanno ereditato una situazione difficile, ma erano convinti che loro erano gli unici santi e tutti gli altri erano demoni, trincerandosi dietro certi paletti che non gli hanno permesso di vedere oltre. Hanno portato avanti le loro idee ma hanno scontato il fatto che nessuno di loro aveva mai fatto politica e non avevano esperienza amministrativa. Io credo, invece, che per fare politica devi avere competenze. Ai proclami devono seguire gli atti concreti».
Lei più volte ha parlato che la Nuova DC punta a una progettualità concreta. Ci faccia qualche esempio…
«Vogliamo partire dall’urbanizzazione. Il PNRR mette a disposizione tanti fondi per la rielaborazione del centro urbano ma è necessario progettare. Mi verrà replicato che manca personale all’interno del Comune per fare questo, ma ricordo che si può chiedere alla Regione per avere collaborazione di personale dedicato. Del resto l’esempio della villa comunale “Falcone-Borsellino” con l’impiego degli uomini della Forestale per ripulirla è un esempio concreto di collaborazione».
Avete già dialogato con le forze di centro destra?
«Sì, ma abbiamo dialogato anche col movimento civico “Castelvetrano rinasce”. Lavoreremo su un progetto concreto per la città guardando alle comunali. La politica deve tornare ad avere un ruolo principale».