Il ruolo dell’Europa nello sviluppo dell’intelligenza artificiale

Un argomento che attira e che si rivela di particolare importanza nel nostro nuovo mondo digitale e innovativo è quello dell’intelligenza artificiale, tecnologia che ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni. Riesce, ancora adesso, a influenzare vari settori sia della nostra vita quotidiana che professionale, dall’informazione e comunicazione ai casinò online, portando allo sviluppo di numerosi programmi e iniziative a livello globale.

In Europa, in particolare, sono stati intrapresi sforzi significativi per promuovere l’innovazione e l’adozione dell’AI, con l’obiettivo di posizionare il continente come leader in questo campo, in grado di competere con Cina e Stati Uniti.​

Lo sviluppo e gli investimenti dell’intelligenza artificiale in Europa

L’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza strategica dell’AI e ha implementato diverse iniziative per promuoverne lo sviluppo e l’adozione nel continente.​

Prima di fare una carrellata di iniziative che effettivamente esistono e sono sviluppate in tutti il mondo, cerchiamo di capire come e chi investe in questa tecnologia, che riguarda da vicino, anche se non sembra, la piattaforma di xonbet e tutti i suoi partner che lavorano nel settore dei giochi da casinò, videogiochi e scommesse o azzardo.

Di recente, nel febbraio 2025, la Commissione Europea ha annunciato un piano ambizioso per investire fino a 200 miliardi di euro nello sviluppo dell’AI e competere così con i rivali oltreoceano e a Oriente. L’iniziativa, denominata InvestAI, prevede la creazione di quattro gigafabbriche specializzate che mirano a democratizzare l’accesso alla potenza computazionale, rendendola disponibile a startup, piccole e medie imprese e ricercatori europei.

Un esempio concreto di questa strategia è la decisione di stabilire una delle sette fabbriche di IA presso il Barcelona Supercomputing Center in Spagna. Questo centro, operativo dall’inizio del 2025, fornirà risorse avanzate per l’addestramento e lo sviluppo di modelli di IA, supportando l’ecosistema europeo dell’innovazione.

I principali programmi di intelligenza artificiale nel mondo

Ci sono una miriade di esperti, tra sviluppatori, programmisti, informatici ma anche produttori e distributori, che sono riusciti a creare un universo molto diversificato tanto quanto competitivo per rendere disponibile e accessibile l’AI.

Alcuni di questi prodotti sono più noti di altri e largamente utilizzati, altri minori. Ognuno ha caratteristiche proprie e funziona in maniera trasversale, con ragionamenti e codici più o meno validi. Vediamone alcuni.

OpenAI GPT

La serie di modelli Generative Pre-trained Transformer (GPT) di OpenAI ha rivoluzionato il campo dell’elaborazione del linguaggio naturale. Questi modelli sono in grado di comprendere e generare testo umano, trovando applicazione in traduzione automatica, scrittura assistita e chatbot avanzati. Possiamo ritenerlo tranquillamente il prodotto più diffuso a livello globale.

DeepSeeker

L’acerrimo nemico di OpenAI è il suo rivale asiatico. Sviluppato per l’analisi predittiva e il riconoscimento di pattern complessi, DeepSeeker è utilizzato in settori come la sicurezza informatica, la ricerca scientifica e la finanza. Il sistema sfrutta reti neurali profonde per individuare anomalie nei dati, contribuendo a prevenire frodi, attacchi informatici e crisi finanziarie. Grazie alla sua architettura modulare, può essere adattato a diversi contesti industriali, il che lo rende uno strumento versatile.

Gemini

Una costola di Google DeepMind. Gemini è un modello di intelligenza artificiale multimodale progettato per comprendere e generare contenuti in diversi formati, tra cui testo, immagini, audio e codice. È stato creato per competere con i modelli di OpenAI, offrendo avanzate capacità di ragionamento e interazione con dati complessi. Gemini è impiegato in vari settori, dalla ricerca scientifica alla produttività aziendale, ed è ottimizzato per migliorare l’accesso all’informazione e l’automazione delle attività.

L’importanza dei più piccoli

La carrellata, però, non finisce qui.

Sviluppato da DeepMind, una sussidiaria di Alphabet/Google, AlphaFold è un programma di IA progettato per prevedere la struttura tridimensionale delle proteine. Questo sistema di deep learning ha rivoluzionato la biologia strutturale, risolvendo problemi complessi legati al ripiegamento delle proteine, una sfida che ha impegnato gli scienziati per decenni.  

Un’altra piattaforma che viene utilizzata molto nella sanità, nella finanza e il servizio clienti è IBM Watson, che utilizza l’elaborazione del linguaggio naturale e l’apprendimento automatico per analizzare grandi quantità di dati non strutturati.

L’analisi del linguaggio è poi un must nella piattaforma cloud di Microsoft: Azure AI offre una suite di servizi di intelligenza artificiale che includono strumenti che aiutano le aziende a integrare funzionalità di IA nelle loro applicazioni e processi.

Parlando di assistenza e pensando anche solo al servizio clienti e chatbot che usano i casinò online, le banche online, gli e-commerce e molti altri, troviamo un’affinità con Amazon Alexa, l’assistente virtuale progettato per interagire con gli utenti attraverso comandi vocali. Utilizzato in dispositivi domestici intelligenti, Alexa può eseguire una vasta gamma di compiti, dalla riproduzione di musica alla gestione di dispositivi smart home.

Infine, tornando in Cina, troviamo Apollo, piattaforma open source per la guida autonoma sviluppata dal gigante tecnologico cinese Baidu. Fornisce agli sviluppatori strumenti e risorse per costruire e testare veicoli autonomi, promuovendo l’innovazione nel settore della mobilità intelligente.​

Regolamentazione, etica e uso efficace dell’AI

L’UE ha adottato un approccio proattivo nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, introducendo l’AI Act, la prima legislazione globale volta a garantire che questa tecnologia sia sviluppata e utilizzata in modo etico e in linea con i valori europei. Questo quadro normativo mira a promuovere l’innovazione garantendo al contempo la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini. ​

Inoltre, l’UE sta collaborando con vari Stati membri per istituire consorzi europei di infrastrutture digitali. Un esempio è l’Alleanza per le Tecnologie Linguistiche, che coinvolge dieci paesi, tra cui l’Italia, con l’obiettivo di sviluppare un’infrastruttura comune nelle tecnologie linguistiche. Un altro progetto, CitiVerse, mira ad applicare strumenti di AI avanzati per aiutare le città a simulare e ottimizzare processi come la gestione del traffico e dei rifiuti.

Sfide e prospettive future

Nonostante gli ingenti investimenti, l’Europa si ritrova ad affrontare diverse sfide nel campo. Secondo alcuni esperti non basta disporre di grandi fondi; è necessario sviluppare più centri di ricerca e adottare un approccio integrato che includa l’attrazione e il supporto di talenti di spicco. Inoltre, la frammentazione del mercato europeo, con regolamenti differenti tra i vari Stati membri, potrebbe ostacolare una crescita uniforme del settore.

Tuttavia, con iniziative come il potenziamento delle infrastrutture computazionali, il sostegno alle startup e la promozione di una regolamentazione chiara ed etica, l’Europa sta cercando di colmare il divario con Stati Uniti e Cina.

 

 

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