“Ancora una volta il tema della sicurezza dei lavoratori del mare Mediterraneo torna prepotentemente nella cronaca, a significare che il problema non è affatto risolto e che, dunque, non si può abbassare l’attenzione”. Lo dicono i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani Giovanni Di Dia, Franco Nuccio e Roberto Giacalone dopo la notizia dell’ennesimo tentativo di sequestro di tre pescherecci di Mazara del Vallo e uno di Pozzallo da parte di una motovedetta libica. Sarebbe successo a 80 miglia da Tripoli ed è intervenuta una nave militare italiana.
I tre pescherecci di Mazara del Vallo sono il ‘Pegaso’, ‘Giacomo Gancitano’ (armatore Leonardo Gancitano) e ‘Twenty three’ (armatore Gaspare Asaro) mentre il quarto peschereccio coinvolto è il ‘Vincenzo Ruta’ di Pozzallo. “Io non ho potuto ancora parlare con i miei comandanti – ha detto l’armatore Leonardo Gancitano – ma ho appreso dalle registrazioni radio che ai pescherecci sarebbe stato intimato dai militari libici di spegnere i motori. L’intervento della Marina militare avrebbe poi fatto allontanare la motovedetta libica”.
“Bisogna individuare e mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti umani dei pescatori italiani che operano nel canale di Sicilia e per assicurare loro la possibilità di continuare a pescare in quelle acque”, hanno concluso i tre sindacalisti.
AUTORE. Redazione