Un doveroso omaggio a una ragazza che seppe ribellarsi a un ambiente mafioso per scegliere la via della legalità. Con questo spirito il coordinamento provinciale trapanese di Libera ricorda Rita Atria, nel diciannovesimo anniversario della sua tragica scomparsa. Cresciuta in una famiglia strettamente legata alla criminalità organizzata di Partanna, dopo l’omicidio del padre Vito, Rita Atria seppe recidere i legami con una parte della parentela per intraprendere un percorso di riscatto assieme alla cognata Piera Aiello.
Fu Paolo Borsellino, in quegli anni a capo della Procura di Marsala, a raccogliere i racconti delle due giovani donne, diventate nel frattempo testimoni di giustizia. Ma il magistrato palermitano, col tempo, assunse anche il ruolo di autentica figura di riferimento per la giovane Rita, che non a caso non seppe reggere al dolore per la sua scomparsa, fino a decidere di togliersi la vita una settimana dopo la Strage di via D’Amelio.
Nel ricordo della lezione di coraggio che la “siciliana ribelle” seppe dare al proprio territorio, contribuendo con le sue rivelazioni ad importanti inchieste giudiziarie che inflissero colpi durissimi alla mafia locale, martedì 26 luglio il coordinamento provinciale di Libera sarà al cimitero di Partanna, a partire dalle 10.30. Nell’occasione, tutti i partecipanti all’iniziativa deporranno un simbolico fiore sulla tomba di Rita Atria.
Il coordinamento provinciale di Libera Trapani
AUTORE. Libera (Trapani)