«Da quando fu svelata tutta l’attività svolta da mio marito con il Sisde è iniziato il nostro calvario, e oggi mi chiedo se non si sia trattato di attività di depistaggio». Lo dice Gisella D’Anna, vedova dell’ex sindaco di Castelvetrano, Antonino Vaccarino, che, tramite i legali Giovanna Angelo e Baldassare Lauria, ha presentato un esposto alla magistratura. La collaborazione tra Vaccarino e il Sisde fu svelata tramite una fuga di notizie. «Ad oggi – affermano i legali – non sappiamo di chi fu la responsabilità di quella fuga di notizie che mise di fatto in pericolo Vaccarino e tutta la sua famiglia, portando Matteo Messina Denaro a scrivergli una lettera di minacce estese anche ai suoi familiari. Una lettera che – come per le altre oggetto di una perizia voluta dalla procura – vedeva esclusa la riferibilità al latitante. Oggi grazie alla perizia redatta dalla criminalista Katia Sartori, possiamo affermare che è assolutamente inverosimile che Matteo Messina Denaro avesse bisogno di qualcuno che scrivesse al suo posto e che, invece, tutti i documenti analizzati sono riconducibili a un solo soggetto».
Ancora i legali: «Questo ci permette di poter scardinare le teorie complottiste e le fantasie di presunti testimoni. Perché vennero “stoppate” le attività dei servizi segreti – aggiungono Lauria e Angelo – e bruciata la copertura di Vaccarino rendendo nota anche alla stampa la sua collaborazione?».
AUTORE. Redazione