Si è da poco concluso il monitoraggio di Goletta Verde sulle coste siciliane. I tecnici di Legambiente sono stati al lavoro tra il 4 e l’8 luglio, prendendo in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento.
Un risultato davvero a sorpresa riguarda il territorio di Marinella di Selinunte. Dalle analisi microbiologiche dei precedenti anni, infatti, è sempre risultato “fortemente inquinato” il tratto di mare antistante lo scarico del depuratore. Quest’anno, invece, le analisi effettuate sullo stesso tratto di spiaggia, hanno dato un riscontro positivo con valori entro i limiti. Una bella “bandierina verde” per la spiaggia che si trova poco distante dalla Riserva Orientata del Fiume Belice.
Criteri di giudizio
Il giudizio di Goletta viene dato in base ai risultati ottenuti dalle analisi microbiologiche (sono presi come riferimento i valori limite per la balneazione indicati dal Decreto del Ministero della Salute del 30 marzo 2010, nell’Allegato A).
Da sottolineare che tali limiti vengono applicati alle acque marine nelle quali viene praticata la balneazione: tra queste nel monitoraggio di Legambiente sono incluse le acque di transizione (in base a quanto indicato dal Dlgs 116/2008), definite come “corpi idrici superficiali in prossimità della foce di un fiume, che sono parzialmente di natura salina a causa della loro vicinanza alle acque costiere, ma sostanzialmente influenzati dai flussi di acqua dolce” (D.Lgs. 152 del 2006).
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Lungo le coste siciliane i tecnici di Legambiente hanno monitorato venticinque punti e ben diciassette di questi presentavano cariche batteriche elevate. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati.
“Anche quest’anno registriamo dati tutt’altro che positivi lungo le coste siciliane – spiega Serena Carpentieri, responsabile Campagne di Legambiente -. Anche se il nostro monitoraggio non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali è nostro dovere evidenziare per l’ennesima volta le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi di questa regione. Un problema, quello della cattiva depurazione che affligge purtroppo tantissime zone dell’Italia, visto che nel nostro Paese circa il 25% delle acque di fognatura viene scaricato in mare, nei laghi e nei fiumi senza essere opportunamente depurato, nonostante siano passati oltre dieci anni dal termine ultimo che l’Unione Europea ci aveva imposto per mettere a norma i sistemi fognari e depurativi. A pagare al solito sono i cittadini, perché questi ritardi nell’attuazione della direttiva comunitaria hanno portato già a multe salatissime”.
Una buona notizia, ma il problema depuratore rimane