Trapani apre un antico monastero trasformato in casa privata, salirà sul campanile di San Domenico, si perde tra stucchi barocchi e scopre l’organo più complesso d’Europa, ritornerà in Prefettura, oltre a far entrare nel mondo delle Maestranze. Marsala è arrivata un anno dopo ed è alla sua quinta edizione: stavolta si perderà tra mosaici, necropoli e ipogei, un affascinante percorso nei siti del parco archeologico Lilibeo, assistendo anche al lavoro degli archeologi; e aprirà le sue cantine, comprese le possenti “torri vinarie” alte 30 metri. Mazara del Vallo è invece al suo quarto anno nel festival e ha ideato un percorso attraverso progetti e atelier di artisti che hanno scelto di vivere in questo lembo di Sicilia. Ma si ritornerà anche al Palazzo Vescovile e al Museo Diocesano.
Affacciate sul mare, sorelle d’acqua, le tre città si preparano ad accogliere la nuova edizione delle Vie dei Tesori. Che “minaccia” di superare i numeri straordinari dello scorso anno quando il festival ha sottolineato la grande certezza dell’attrattività del Trapanese: 15.830 presenze, con una crescita di tremila visitatori rispetto al 2021. Trapani aveva infatti raddoppiato i suoi numeri, ed era salita a 9.168 presenze; Mazara del Vallo aveva puntato sulle chiese e i mosaici restituiti e amati da 3.344 visitatori, mentre Marsala aveva aperto le sue cantine e scommesso sulle esperienze, mettendo insieme 3.318 presenze. Numeri entusiasmanti che hanno trainato anche i programmi di quest’anno: la nuova edizione delle Vie dei Tesori si aprirà sabato 16 settembre e proseguirà, sempre sabato e domenica, fino all’1 ottobre. Le tre città sono visitabili con un unico coupon. “Spero che la riscoperta dei luoghi possa attivare una formazione culturale e civica nei cittadini – dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – Gli ospiti della nostra “casa” sono i turisti e i visitatori, che tra l’altro lasciano risorse sul territorio: il festival deve essere uno stimolo a far bene, per noi che viviamo la città e per chi arriva”.
“Marsala possiede risorse culturali e archeologiche importanti e Le Vie dei Tesori sono un modo per accedere anche a luoghi solitamente non accessibili – spiega l’assessore ai Beni Culturali di Marsala, Ignazio Bilardello -. Saranno uno stimolo per noi a lavorare affinché si possano vivere tutto l’anno”.
“Un evento che rappresenta una finestra aperta sulla nostra ricca eredità culturale, artistica e storica. Questo festival è un invito a esplorare, imparare e condividere la meraviglia che risiede nelle strade della nostra città – ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci – per diffondere la curiosità intellettuale e la sete di conoscenza tra un pubblico diversificato. La cultura non ha barriere, e Le Vie dei Tesori è un invito aperto a tutti noi – dice il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci.
Tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola: dieci città in questa prima tranche (con Trapani, Mazara e Marsala, ecco Enna, Caltanissetta, Bagheria, Termini Imerese e Corleone, Messina, Alcamo); dal 7 al 22 ottobre altre cinque città (Ragusa, Scicli e Noto; Sciacca e Carini); e Palermo e Catania per tutto il mese di ottobre. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani. “Un festival che è nato fuori dai salotti e dai luoghi della cultura istituzionali; che ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti – spiegano Laura Anello e Marcello Barbaro rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -, per costruire un ecosistema culturale trasversale”.
Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor (“Le Vie dei Tesori hanno saputo creare un dialogo con una realtà come UniCredit che è da sempre al fianco di chi investe sul territorio. È un festival rigeneratore di cultura, smart e facile per tutti” come hanno sottolineato nei diversi incontri, Jlenia Pasta, responsabile Area retail Trapani, Gaspare Marrone, direttore di mercato di Marsala, e Caterina Fratello, direttore di mercato di Mazara del Vallo), il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.
Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
LE VIE DEI TESORI A TRAPANI. L’antica Corte delle Ninfee è un antico monastero domenicano, oggi residenza privata, con un giardino nascosto e il luogo della famosa “ruota degli esposti” per i bambini abbandonati: sarà questo uno dei luoghi inediti delle Vie dei Tesori a Trapani, costruita sul territorio da Emanuele Barbara, storico coordinatore sul territorio e neo assessore comunale agli Eventi. Venti siti, molte le conferme (come la Prefettura, con le sue sale decorate e le numerose opere d’arte), ma anche diversi inediti: a partire dal percorso multisensoriale nell’ex cartolibreria Pons dove ha sede l’Unione delle Maestranze che fanno parte dei Misteri, custodi dei Sacri Gruppi. Altre novità: alla chiesetta barocca del Carminello si accede attraversando un portale settecentesco in marmo. Fuori è severa e semplice, dentro una meraviglia di stucchi. La prima chiesa cristiana di Trapani è quella di San Pietro che a fine 1200 ospitò il giuramento di Pietro III d’Aragona a favore dei trapanesi che si erano dimostrati fedeli nei Vespri Siciliani. Conserva nella cantoria l’organo più complesso d’Europa e il secondo più imponente al mondo, realizzato tra il 1836 ed il 1847 da Francesco La Grassa: sette tastiere che possono essere suonate contemporaneamente riproducendo quasi tutti gli strumenti musicali. Antichissima anche la Badia Nuova che ospita tele del Novelli, del Carreca e del Borremans. Nella barocca Santa Rita si scopre che il Crocifisso seicentesco di Pietro Orlando non si può spostare: si narra che, a un tentativo, Gesù avrebbe aperto gli occhi, per manifestare il suo dissenso. Nella cappella Staiti di Santa Maria Gesù c’è una meravigliosa Madonna di Andrea della Robbia, sotto un baldacchino in marmo di Antonello Gagini. E infine nella proto basilica di San Nicola c’è un trittico marmoreo in bassorilievo del Gesù Cristo risuscitato attribuito a Giacomo Gagini. La cripta, sotto l’altare maggiore, è un mondo a parte: perfettamente conservata, mostra l’antico metodo di inumazione dei religiosi.
I palazzi: da Palazzo Cavarretta o Senatorio (sede del Consiglio comunale) avrete una spettacolare vista sul centro storico; poi palazzo Milo Pappalardo con i suoi tetti affrescati e il balcone decorato con festoni, volute e putti. Ritorna Palazzo Riccio di Morana, oggi sede della Presidenza della Provincia regionale di Trapani. Sulla sua facciata neoclassica, spiccano le statue che rappresentano le virtù morali della famiglia dei Morana. Altro ritorno, Torre di Ligny, costruita nel 1671 per difendere la costa esposta alle incursioni dei corsari barbareschi. Si salirà sul campanile di san Domenico e a Palazzo D’Alì si perderà il conto delle finestre e si potrà assistere alla visita teatralizzata con donna Clotilde che abitò queste stanze (a cura degli Amici del Museo Pepoli). Le chiese: dalla più imponente, la cattedrale di San Lorenzo, alla sontuosamente barocca Cappella della Mortificazione, vera iconografia da “regno della morte” al Collegio dei Gesuiti con una commovente Immacolata del Marabitti alla chiesa delle Anime Sante del Purgatorio con la tomba del famoso architetto (a cui si deve gran parte dei palazzi e delle chiese di Trapani) Giovanni Biagio Amico; la chiesa di San Domenico nasconde all’interno, l’affresco della Madonna del Latte, un Crocifisso doloroso gotico considerato miracoloso e la Cappella dei Crociati, orientata verso Gerusalemme. E un mondo a sé è la bottega di Platimiro Fiorenza, tesoro vivente di maestria e artigianalità che si tinge di rosso corallo.
Tra le esperienze ce n’è una da non perdere: ispirandosi ai fregi liberty, il fiorista Michele Iovino realizzerà delle composizioni botaniche delicate. Tre le passeggiate: la prima, condotta da Renato Lo Schiavo, seguirà le orme di uno scrittore vittoriano, Samuel Butler che rilesse l’Odissea ambientandola tra le Egadi e Pantelleria. La seconda, condotta dall’ex direttore del Pepoli e del Riso, oggi al parco archeologico di Segesta, Luigi Biondo, rintraccerà la simbologia di una Trapani nascosta, da scoprire “a naso in su”. Infine si potrà raggiungere la riserva orientata delle saline di Nubia, tra fenicotteri rosa, spatole e aironi bianchi. Disponibile il bus da Palermo domenica 1 ottobre, partenza alle 8 rientro alle 17.15.
LE VIE DEI TESORI A MARSALA. La città scopre il suo cuore più antico, entra di soppiatto tra necropoli e arcosoli, ma è anche pronta a riaprire le sue cantine vinicole. E, sorpresa, aggiunge anche due possenti “torri vinarie” alte 30 metri da dove si avrà un panorama spettacolare; e dove l’ultima domenica del festival, si potrà gustare un aperitivo al tramonto. Marsala è alla sua quinta partecipazione al Festival, sempre con il supporto logistico di Nonovento che sin dall’inizio è stata al fianco delle Vie dei Tesori.
Dalla collaborazione con il parco archeologico di Lilibeo diretto da Anna Occhipinti , nasce un percorso nel percorso, si visiteranno infatti cinque siti di pertinenza del Parco. Si tratta del complesso monumentale di Santa Maria della Grotta, prima necropoli punica, poi romana, poi sepoltura dei primi cristiani e testimonianza della presenza dei monaci basiliani; quindi i resti di una casa lilibetana del periodo romano imperiale con splendidi mosaici; la chiesa di san Giovanni con l’antro della Sibilla a cui si rivolgevano le donne che volevano giustizia; lo splendido ipogeo di Crispia Salvia, il più importante monumento della necropoli Lilibeo, ricchissimo e meravigliosamente affrescato; e infine le Latomie dei Niccolini, usate come cimitero della prima comunità cristiana di Lilibeo. – “Sono luoghi di pertinenza del Parco ma distanti dai percorsi di visita abituali – spiega la direttrice Anna Occhipinti – cinque siti interessantissimi, e due oggetto di cantiere di recupero con gli archeologi al lavoro: al complesso di Santa Maria della Grotte, Maria Luisa Saladino ed Emma Vitale con i dottorandi, stanno gli affreschi, in vista di un restauro che sarà altamente tecnologico. Alle Latomie invece un archeologo e una restauratrice si stanno occupando di mettere in sicurezza il mosaico del pavimento del cubicolo sud, che per metà ha ceduto. È un restauro è finanziato con il 2×1000 dagli Amici del Parco Lilibeo”.
A Marsala si visiteranno anche la chiesa di San Pietro e Paolo (soltanto due anni fa è stata riaperta al culto) che nasce come chiesa del convento delle suore Oblate Benedettine che accoglievano le fanciulle facoltose; gli stucchi barocchi della chiesa di Santo Stefano, con il suo camminamento segreto, e la grotta di santa Venera su cui nacque la chiesa della Madonna delle Grazie in seguito ad un miracolo; ritorna anche l’ottocentesco teatro Eliodoro Sollima, nato dal sogno di don Leopoldo Fedele ma poi difeso a spada tratta dal popolo. Infine, la vista dalla terrazza di palazzo VII aprile.
Passeggiate ce ne sono due, imperdibili: una avrà un Virgilio d’eccezione come Piero Gallo, pronipote di Abele Damiani, maggiore dei Garibaldini: con lui si riannoderanno le fila dell’epopea dei Mille. Sarà invece Enrico Caruso già direttore del parco archeologico Lilibeo, a guidare nella Marsala della dominazione spagnola, per scoprire l’evoluzione dell’impianto urbano.
Ma Le Vie dei Tesori a Marsala è soprattutto legata ai cinque sensi, e si potrà partecipare a esperienze inattese: si accede per esempio al famoso campanile del Carmine e vi sembrerà di oscillare mentre salirete i gradini della scala elicoidale; allo Stagnone si volerà a bordo di un Piper ma si potrà anche andare in barca a vela con Laura Linares; si potrà fare yoga tra i monumenti con Ashtanga Shala; si visiterà Baglio Biesina dove il tempo è immobile tra masserizie, arredi, tini d’epoca; mentre a Mozia vi attenderanno gli archeologi della Sapienza, della Fondazione Whitaker e dell’Università di Palermo per dvisite tematiche alla scoperta dell’isola dalle mille sfaccettature. E se volete fare un salto all’indietro nel tempo, sedetevi accanto a una delle ricamatrici di Percorsi di filo e osservatela lavorare: con il vostro minikit da ricamo potrete imitarla.
Viaggio nelle cantine. Sono cinque le cantine che apriranno le porte per visite e degustazioni: si seguirà il viaggio del Marsala dalle vigne alle botti alle navi “vinaccere”, ai vini di ultimissima generazione, spesso passati di padre in figlio. Partecipano le Cantine Pellegrino che hanno messo a disposizione i loro inesauribili archivi di famiglia; le Cantine Florio affacciate sul mare; le Cantine Bianchi nell’antico baglio Woodhouse, specializzate in liquori e distillati; alla Curatolo-Arini di parleranno di Vito e del suo sogni di produrre vini del territorio; le Cantine Baglio Oro dove vi racconteranno della passione di don Pino e del suo amore per la terra.
E c’è anche un programma kids, per i più piccini: che potranno partecipare ad una caccia al tesoro dei libri nel centro storico, costruire e far volare gli aquiloni, o creare un terrarium, un piccolo ecosistema da custodire come un tesoro. A cura della Libreria Il Circoletto.
LE VIE DEI TESORI A MAZARA DEL VALLO. Tra le tre città del Trapanese, Mazara del Vallo è stata l’ultima ad aderire al festival, ma lo ha fatto sin da subito con grande trasporto. Questa è la terza edizione, curata sul territorio dalla Pro Loco. Che riaccoglie nel programma il palazzo Vescovile che il primo anno fece registrare lunghe code di visitatori: è la “casa” del vescovo e ha un ponte coperto che lo collega alla Cattedrale. Ma è stato anche costruito un inedito itinerario alla scoperta degli atelier che sono nati nella città da artisti che hanno scelto di vivere in una città multiculturale. A partire dalla (già) affezionata al festival Casa Lombardo – dove si potrà anche partecipare ad un’esperienza creativa con un ceramista “di famiglia”- , per poi continuare con l’atelier dello scultore Gerry Bianco, il “Pirandello delle tele”; lo studio d’arte di Pino Mazarese con le sue opere profondamente oniriche. Infine è l’IC Borsellino ad accogliere le fotografie di Saro Di Bartolo e Simon Lister di “Art in the school”, progetto dedicato ai bambini al di là di ogni Paese, razza o condizione.
Tra i siti, ritorna il complesso di San Nicolò Regale, che mostrerà sia la sua architettura profondamente normanna, quasi una Cuba importante (inserito anche nel neonato circuito di Italia Romanica con i monumenti di Sardegna e Lombardia), come anche la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto (o delle Giummarre) che secondo la tradizione, parrebbe risalire al 1085. Ritornano le visite a San Francesco nata in stile arabo-normanno, che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è stata restaurata da un paio d’anni; e a San Michele Arcangelo, la chiesa del Monastero delle Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di maiolica cosparso di fiori splendenti. I tesori della Diocesi trovano spazio al Seminario dei Chierici con la biblioteca che custodisce un Fondo antico con i tomi più preziosi pubblicati tra il 1660 e il 1850; e ospita anche il Museo Diocesano: tra i pezzi più importanti, la splendida croce processionale della chiesa madre di Salemi, datata 1386, e una collezione di reliquiari, tra cui quello di Santa Rosalia. E non si deve assolutamente perdere la visita alla riserva di Lago Preola, gestita dal WWF, il regno delle testuggini palustri e dei tarabusini.
LE ESPERIENZE. Si potrà seguire la vendemmia a Baglio Aimone, gustare un aperitivo in una casa dell’anima, lo shari arabo di un innamorato di questo lembo d’Europa; oppure seguire una session di power yoga nella casbah araba o partire al tramonto su una barca per gustare un aperitivo al calar del sole, costeggiando la costa. Due passeggiate e uno spettacolo teatrale. Si potrà scoprire la famosa casbah di Mazara di notte e si seguiranno gli storici attraverso l’antica città murata. Previsto anche uno spettacolo teatrale: “Cocci di Tripolis” è un viaggio di Dario Muratore nella Tripoli vagamente italiana. In scena il 24 settembre al Teatro Garibaldi. Disponibile il bus da Palermo domenica 24 settembre, partenza alle 8, rientro alle 17.
Curiosità, foto, le schede di ogni sito o esperienza e i coupon da acquistare: tutto sul sito www.leviedeitesori.com
AUTORE. Redazione