Delegazione Metcot

Delegazione MEDCOT

In riferimento al Comunicato stampa diramato dal Coordinamento di Forza Italia Castelvetrano, si tiene a precisare quanto segue:

1) La tecnologia utilizzata per attuare il procedimento di pretrattamento della Posidonia non verrà acquistata dal Comune di Castelvetrano ma sarà noleggiata dal Comune per il periodo strettamente necessario alla sperimentazione, che si prevede per i mesi che precedono l’alta stagione turistica.

2) Il costo del suddetto noleggio non graverà sul bilancio comunale in quanto la somma prevista per il servizio di noleggio è interamente coperta dal finanziamento europeo (Cooperazione transfrontaliera ENPI Italia-Tunisia) previsto per il Progetto MEDCOT (acronimo di Méthodologies Durables pour la Réhabilitation et la Valorisation du Littoral Côtier). Pertanto nessuna spesa graverà sulle casse comunali.

3) Il macchinario, impropriamente denominato “macchina trita Posidonia”, trattasi di un insieme di tecnologie, altamente innovative, che consentiranno l’attuazione di processi sperimentali per la preparazione della Posidonia alle successive fasi di compostaggio e valorizzazione. E, più precisamente, tale tecnologia permetterà di separare la sabbia dalla Posidonia (riducendo i rischi di erosione costiera, dovuti all’asportazione della sabbia dall’arenile) e, contestualmente, ridurrà la concentrazione salina presente nella pianta marina, favorendo i processi di compostaggio programmati.
4) Il Progetto prevede, inoltre, la sperimentazione su tutta la Posidonia (nel rispetto dei parametri merceologici e ambientali previsti dal Codice dell’Ambiente), che impedisce la fruizione del litorale nell’ottica di un adeguato sviluppo turistico ricettivo (attività balneare e diportistica), così come stabilito dalla Circolare dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, prot. n. 35792, dell’8 maggio 2009 (riprendente le direttive del Ministero dell’Ambiente – prot. DPN/VD/2006/08123del 17/03/2006) di cui riportiamo un ampio stralcio:

«[…] in alcuni casi tali accumuli sulla spiaggia possono influenzare negativamente le attività turistico-balneari, in quanto sottraggono spazi sull’arenile e favoriscono la produzione di odori sgradevoli dovuti a fenomeni putrefattivi. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con nota prot. DPN/VD/2006/08123del 17/03/2006, riconoscendo il ruolo ecologico e di difesa del litorale svolto dalle biomasse spiaggiate e gli inconvenienti connessi alla presenza di tali accumuli lungo le spiagge, ha fornito delle indicazioni generali sulle soluzioni flessibili e modalità da adottare per gestire tali banquettes, in funzione delle specificità dei luoghi e delle situazioni sociali ed economiche.
Nell’ambito di tale circolare il Ministero ha fornito tre possibili modalità di azione per la gestione delle biomasse spiaggiate di seguito riportate:

– A. Mantenimento in loco delle banquettes (sul modello delle “spiagge ecologiche” adottato in Francia in alcune aree protette marine). Questa soluzione, la migliore dal punto di vista ecologico, va attuata laddove non entri in conflitto con le esigenze di balneazione e fruizione delle spiagge o in siti costieri dove il fenomeno erosivo sia particolarmente accentuato. È la soluzione auspicabile nelle aree marine protette e nelle zone A e B dei Parchi Nazionali, la cui efficacia è aumentata da campagne di informazione/sensibilizzazione dei bagnanti. In relazione agli aspetti igienico-sanitari non risultano evidenze scientifiche per possibili meccanismi di criticità causati dalla biomassa spiaggiata nei confronti della salute dell’uomo.

– B. Spostamento degli accumuli. La biomassa può essere stoccata a terra all’asciutto, trasportata in zone appartate della stessa spiaggia dove si è accumulata, spostata su spiagge poco accessibili o non frequentate da bagnanti o su spiagge particolarmente esposte all’erosione. Lo spostamento può anche essere stagionale, con rimozione della posidonia in estate e suo riposizionamento in inverno sull’arenile di provenienza. Le località interessate dallo spostamento e le modalità dello stesso dovranno essere oggetto di apposito preventivo provvedimento, da adottarsi da parte di Enti Parco o dalla Regione competente, sentiti i Comuni interessati.

– C. Rimozione permanente e trasferimento in discarica. Laddove si verifichino oggettive condizioni di incompatibilità fra gli accumuli di biomassa e la frequentazione delle spiagge (fenomeni putrefattivi in corso, mescolamento dei detriti vegetali con i rifiuti), le banquettes possono essere rimosse e trattate come rifiuti secondo la normativa vigente. […]
– D. Riutilizzo delle biomasse. Tale modalità comprende il riutilizzo delle biomasse in argomento nel rispetto della normativa vigente, già attuata in altri paesi compresa l’Italia, quali ad esempio l’impiego in interventi di recupero ambientale in ambito costiero, di ricostruzione paesaggistica, come compost in agricoltura, etc.».

5) La circolare regionale sopra riportata (unica regolamentazione, inerente la gestione dei rifiuti sulle aree demaniali marittime e gli accumuli di posidonia spiaggiata, vigente in Sicilia), prevede sia lo spostamento degli accumuli di posidonia (punto B), che l’utilizzo della posidonia per la produzione di compost in agricoltura (punto D). Pertanto non si capisce quale norma regionale inibisca tale attività.
6) Il progetto non prevede il trattamento e/o lo smaltimento di fanghi di dragaggio. Inoltre, tutta la biomassa (Posidonia), che verrà utilizzata nella sperimentazione – con la supervisione scientifica del Consorzio Universitario di Trapani -, sarà opportunamente analizzata e caratterizzata secondo quanto prescritto dalle norme vigenti in materia.
Tale comunicato ha lo scopo di illustrare e chiarire alcuni dettagli concernenti il Progetto, con lo specifico obiettivo di evitare qualsiasi allarmismo e/o fraintendimento che potrebbe provocare rallentamenti alle attività progettuali e, di conseguenza, compromettere l’immagine della Città, con i prevedibili danni economici che questo può causare.
Coordinamento del Progetto MEDCOT

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