Lo studio della letteratura italiana permette di percorrere con la mente e le emozioni, le immagini più belle scritte nel tempo. La lettura di testi letterari permette di pensare e confrontarsi con essi in maniera autonoma, mettendola in relazione con la propria vita.. Un testo letterario può parlare anche a noi, anche al di là delle intenzioni del suo autore e contribuire a formarsi come cittadini attraverso la riflessione su tematiche di cui si discute nel nostro tempo e ci riguardano. Questo è quello che noi alunni dell’istituto CAT di Campobello di abbiamo fatto, attraverso la lettura di alcuni passi tratti dal libro Le città invisibili, in occasione del centenario della sua nascita.
Alla presenza dell’assessore alla cultura Antonella Moceri e dei docenti professoressa Vincenza Leggio e del professore Leo Narciso, i due relatori il prof Rosario Atria e l’architetto Maria Luigia Dia, hanno relazionato sul rapporto tra città invisibili e sostenibili, partendo dal testo di Calvino.
Il libro evidenzia, ha sottolineato l’architetto Dia, con la sua capacità inventiva di precorrere alcune trasformazioni urbanistiche delle città nella seconda metà del Novecento.Calvino ha anticipato alcune tematiche oggi molto attuali, come la sostenibilità ambientale e la qualità della vita migliore
Il libro di Calvino, per noi futuri geometri, non è solo un testo visionario e immagini fico, ma realistico, perché descrive le città come erano e come sarebbero diventate.Con Calvino abbiamo imparato, ha sottolineato il prof Atria, che la realtà spesso non è quella che vorremmo, ma ciascuno di noi ha la possibilità di migliorarla con l’impegno sociale e civile. L’OPERA di Calvino, hanno sottolineato entrambi, è un’efficace sintesi della sua poetica, l’autore ha affrontato i grandi temi e problemi della condizione umana con “leggerezza” che non vuol dire superficialità, ma capacità di raccontare la complessità della realtà con uno stile brillante e lucidamente ironico.
AUTORE. Redazione