Le “spedizioni punitive” – Il 1921 è l’anno in cui agli eccidi della polizia in occasione di manifestazioni, scioperi, proteste, si aggiungono prevalenti quelli consumati dagli squadristi fascisti contro le sedi delle organizzazioni dei lavoratori, giornali, cooperative, leghe, sezioni socialiste e comuniste.
Spedizioni “punitive” sono altresì effettuate contro singoli esponenti del movimento socialista e comunista. Impossibile elencare ogni singolo conflitto, ogni delitto, centinaia furono gli antifascisti assassinati; di quanto avveniva nell’Italia meridionale e nelle Isole i quotidiani non davano neppure notizia.
L’8 maggio, a Castelvetrano, si registrarono dieci morti e cinquanta feriti. L’eccidio di cui in città rimane una lapide, è stato oggetto di studio da parte di Giandomenico Coco, Nicola Di Maio e Antonio Squeo, ricercatori dell’Archivio Storico degli Anarchici Siciliani, nonché di un memoriale datato 1957 a firma di Giuseppe Cacioppo, leader socialista del movimento dei braccianti nelle occupazioni delle terre del latifondo nel trapanese e nell’agrigentino.
L’8 maggio 2019 alle ore 18.00 in piazza Umberto I (Sistema delle piazze) La Sinistra per Castelvetrano ricorderà attraverso un gesto simbolico la “strage dimenticata”.
Lapide un po’ scarna” strage….vittime…” solo dalla data si può dedurre da parte di chi, ma verso di chi?
Giusto ricordare per non dimenticare che gesti simili possano riverificarsi.
E’proprio per evitare l’oblio di quell’eccidio fascista, avvenuto in occasione di un raduno di inermi lavoratori, che l’amministrazione Li Causi/Di Bella ha posto la lapide nell’anno 1988, soprattutto come stimolo all’apprezzamento dei giusti valori da parte delle giovani generazioni.
Parteciperò con piacere a tale importante iniziativa culturale, organizzata dalla Sinistra per Castelvetrano in merito a dei fatti storici oscuri, su cui presto vedrà la luce un libro redatto dal ricercatore Gian Domenico Coco e dal mio caro e compianto padre, Dott. Nicola Di Maio.
Quanto alla lapide, si dovrebbe ricordare, a mio modesto parere e sulla base della documentazione raccolta dai due Autori, la matrice della strage (sicuramente fascista), ed il nome di tutti i caduti delle vittime in quella giornata.
Forse chiedo troppo, in una città ove si dedicano le vie ai capi (mai pentiti) del neo-fascismo (Almirante) e ci si dimentica del primo Sindaco socialista della Castelvetrano negli anni 20 (Tommaso), il cui motto era: favori a nessuno, giustizia sociale per tutti!