La statua della Madonna Pellegrina di Fatima sarà per la prima volta a Castelvetrano per due settimane al 14 al 28 gennaio 2018.
La statua della Madonna di Fatima – proveniente dal famosissimo Santuario portoghese – è dall’inizio dell’anno scorso in pellegrinaggio per le varie città d’Italia in occasione del 100° anniversario delle Apparizioni (1917 – 2017), grazie all’interessamento di Don Rino Randazzo, parroco dell’Unità Pastorale “Maria SS. Annunziata” – “Maria SS. della Salute” e alla disponibilità di Don Giancarlo Tumbarello arciprete di Salaparuta, anche i fedeli e devoti castelvetranesi avranno la possibilità per la prima volta di sostare in preghiera davanti il venerato simulacro della Madonna di Fatima, alla quale il papa San Giovanni Paolo II era tanto devoto.
L’accoglienza avverrà domenica 14 gennaio 2018 alle ore 17.00 presso la Chiesa della Salute e alle ore 17.30 sarà celebrata la Santa Messa, dopo una settimana la Madonna si sposterà presso la Chiesa di Maria SS. Annunziata (Badia) e presso la chiesa conventuale dei Padri Cappuccini secondo il programma allegato.
La Madonna di Fatima, di cui fino a qualche giorno fa ricorreva il centenario dell’apparizione ai tre pastorelli «viene ad indicarci con forza e chiarezza il Figlio Gesù Cristo, a riconfermarci nella fede in Lui e a chiederci di aprirci alla sua Parola per esser felici e saper affrontare le sfide personali e globali che questo momento storico ci propone – spiega il parroco Don Rino Randazzo – lei viene come Pellegrina per entrare nella vita quotidiana della nostra città e di ciascuno di noi».
La comunità dell’Unità Pastorale ha accolto la notizia con grande entusiasmo e gioia, «La venuta della Madonna Pellegrina muove sempre tante persone, che raduna a sè nel nome del Figlio Gesù affinché non siano più dispersi – dice il vicario parrocchiale Don Jean Paul – anche a Castelvetrano diventa un’occasione di grazia per tutti, anche per chi normalmente non frequenta la Chiesa; confidiamo che questa visita di Maria alla nostra Comunità Pastorale ci aiuti ad essere sempre più una “Chiesa lieta”, non affaticata e appesantita, ma leggera per annunciare il Vangelo».
Era il 13 maggio 1917, una domenica, quando la Madonna è apparsa per la prima volta a Lucia, Francesco e Giacinta, tre cuginetti che stavano portando un piccolo gregge di pecore in un pascolo alle porte del villaggio di Fatima sugli altipiani dell’Estremadura in Portogallo. Era in corso in quel momento la prima guerra mondiale e al termine della prima apparizione la Madonna ha raccomandato ai tre piccoli di continuare a recitare il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra.
Oggi, a cento anni di distanza, non c’è più una vera guerra mondiale in corso, ma neanche una vera pace. Segno questo che non abbiamo evidentemente pregato abbastanza e con sufficiente convinzione. E per questo la Madonna di Fatima, dopo le sei apparizioni mensili (l’ultima il 13 ottobre 1917) si è fatta pellegrina e ogni anno la sua statua percorre migliaia e migliaia di chilometri per ricordare a tutti di pregare, pregare e pregare per la salvezza di quella parte infinitesimale dell’Universo che è la nostra Terra.
AUTORE. Redazione
Mentre mi compiaccio per l’iniziativa che vedrà la statua della Madonna di Fatima in visita alla nostra città, per amore di verità storica non posso non ricordare che Castelvetrano fu toccata da analoga visita nel 1948 in occasione della Peregrinatio Mariae, evento di massa religioso ed ecclesiale, fortemente incoraggiato da papa Pio XII, che interessò tutta Italia, nei primissimi anni del dopoguerra, coinvolgendo ben novantacinque Diocesi, per un totale di oltre ventidue milioni e mezzo di abitanti. Dal settembre 1948, L’Osservatore Romano iniziò a dedicare una rubrica ai viaggi della Madonna Pellegrina. Si trattava della statua della Vergine di Fatima che passava di paese in paese, in pianura, sui sentieri in montagna, nelle borgate e nelle città; i fedeli di un paese o di una città accompagnavano la statua in processione per affidarla a quelli del centro viciniore e così via.
A Castelvetrano, la visita fu organizzata dai padri Cappuccini e si iniziò il giorno 17 ottobre 1948, quando una miriade di fedeli andò ad accogliere, con labari e bandiere, l’Augusta ospite, proveniente da Sciacca, al ponte sul fiume Belìce. Il simulacro venne quindi omaggiato, all’ingresso della nostra città, dalle autorità locali, convenute in via Selinunte col gonfalone del Comune, scortate da alcuni carabinieri in alta uniforme. Furono anche sparati, in segno di giubilo, 21 colpi di cannone a salve. La processione si snodò per le vie principali, addobbate a festa con drappi, fiori, lumi, e si concluse alla chiesa del Purgatorio. Nei giorni seguenti, la statua visitò le principali chiese ed anche il cimitero. Il giorno 24, nell’allora piazza Garibaldi (oggi Carlo d’Aragona e Tagliavia), gremita all’inverosimile, il sindaco Francesco Simanella lesse, fra un tripudio di fazzoletti bianchi sventolati dai fedeli, la formula di consacrazione della città alla Madonna nel tenore seguente: “Castelvetrano, città delle palme e dei trionfi, offre a Te, Ospite Augusta, le sue conquiste nei secoli, le sue bellezze artistiche e naturali, i fiori dei suoi giardini, il verde dei suoi prati, l’incanto del suo cielo, il sorriso della sua gioventù, il cuore dei suoi figli”. Giorno 29, la statua venne portata, alle ore 19,30, nella chiesa di San Domenico, che nell’occasione, dopo la chiusura degli anni della guerra, venne benedetta e riaperta al culto. Ricordiamo che, nel 1950, a ricordo del fatto, fu posta nella cappella dell’abside sinistra di quel tempio, una statua lignea della stessa Madonna di Fatima, opera del castelvetranese Castrenze Pisani, dono della prof.ssa Benvenuta Patti Corseri. Oggi detta statua si trova nella cappella del Rosario. Il giorno 31 ottobre 1948, verso le ore 18, il carro della Vergine, sapientemente addobbato dall’apparatore don Peppino Vaiana, veniva accompagnato dalla folla al ponte di San Bartolomeo e da qui, dopo un’altra salva di 21 colpi di cannone, si allontanava alla volta della vicina Partanna, dove giungeva alle 20.
P.S. Nella ricostruzione della vicenda mi sono avvalso di documenti gentilmente messimi a disposizione dal signor Giovanni Modica, che ringrazio.