Festeggiare le donne significa altro che appendere delle mimose ai lampioni, mimose prontamente raccolte da coloro i quali pensavano fossero apposte come su un albero della cuccagna.
Come sempre le offese sono il mezzo con cui si difendono iniziative probabilmente vuote di significato, e se si vuole far passare per ignobile la cittadinanza che non partecipa alle mirabili iniziative del genio dell’organizzazione io non abbocco.
Sono andata alla Chiesa del Purgatorio dove cinque donne, provette ricamatrici, sono state al freddo e al gelo e in solitudine perché nessuno ha preparato loro accoglienza e fatto comunicazione. Nemmeno la gentilezza di un thè caldo, di un gruppo di visitatori. Altro che festa!
La gente non partecipa alle iniziative vuote ed esteriori poste come al solito al centro di una strada nei pressi del suo negozio, Sig. Billeri, al freddo di una primavera ancora lontana.
Se la gente sta meglio a casa propria al caldo, per trascinarla fuori occorrono motivazioni e progetti altamente appetibili.
Rifletta, Presidente, prima che il suo carattere irruento e apertamente offensivo le crei il vuoto attorno.
Lia Calamia
da lei definita “Una donna ridicola”
ex socia dell’associazione Castelvetranoshopping
P.S.: I Castelvetranesi sono delle degne persone, di rara sopportazione, e ritengo che un 2% che così non è ci stia.
Tra questi metto anche coloro i quali credono di essere i migliori, la créme de la créme, come il Vesuvio per Napoli per intenderci, e camminano con il naso per aria, gonfi di boria, non accorgendosi che calpestano tutto quello che incontrano.
Sono perfettamente d’accordo con l’analisi della signora Lia Calamia, che ha centrato ed esposto, motivandolo con chiarezza, la ragione per cui la gente non ha partecipato alla giornata organizzata per la festa della donna.
Sono sicura che una migliore organizzazione e diffusione delle iniziative che intraprendera’ il comitato,sortiranno l’effetto tanto sperato, di potere far rivivere il centro storico.
Ricordo che nella mia infanzia, il “corso” era pieno di gente che la domenica passeggiava consumando nei bar. Erano i tempi del Caffe’ Stella, in piazza P:pe di Piemonte, dell’Extrabar sulla via Vitt, Emanuele I loro tavolini sui marcipiedi, erano tutti occupati, si consumava il gelato o qualche dolce. Si incontravano conoscenti e amici con i quali soffermarsi a parlare e cosi’ trascorreva la domenica, in un periodo in cui le automobili li possedevno in pochi e questo era l’unico svago che interrompeva la routine dei giorni feriali.Oggi, per attivare l’interesse della gente, occorre una programmazione davvero notevole che susciti curiosita’ ed attenzione, altrimenti e’ ovvio che si vada o fuori con l’automobile, es.a Palermo che dista pochi km e offre una gamma di attrazioni notevoli, o si rimane a casa davanti alla tv al calduccio possibilmene a conversare con gli amici.
Condivido pienamente quanto espresso dalla Sig.ra Calamia. Il sig. Billeri, piuttosto che offendere ed insultare gli altri, siano essi soci, ex soci o cittadinanza, e fare la ruota come i pavoni, dovrebbe ogni mattina fare un lunghissimo bagno di umiltà (non ne conosce il significato), mettersi davanti ad uno specchio e riflettere tanto, tantissimo; perchè le persone e i suoi colleghi commercianti non sono stupidi come lui pensa, e se tanti hanno preso le distanze un motivo c’è. I castelvetranesi non sono acefali, ma hanno un cervello che sanno far funzionare bene soprattutto quando c’è puzza di bruciato. Chi ha orecchie per intendere….. intenda.
Per chi ha rubato le mimose è ovvio che non può esserci alcuna giustificazione.
Io non sono una commerciante, ma penso che sia il sig Billeri che gli altri soci o ex soci dovrebbero mettere da parte i loro contrasti e insieme lavorare x far risorgere la nostra bella cittadina. Atto indegno x chi ha rubato le mimose.
Il problema di Castelvetrano e’ la tristezza, questo paese e’ triste….basta guardarsi attorno: i palazzi del centro storico sono fatiscenti, la piazza e’ deserta, ogni angolo trasuda incuria. I castelvetranesi molto probabilmente non riescono piu’ a trovare un motivo per andare in giro per le vie del centro. A parte le manifestazioni e le relative attestazioni di merito o demerito, penso sia arrivato il momento di puntare soprattutto sul decoro urbano…
condivido tutto quello che ha detto la Sig.ra Calamia