Antonella Favuzza, già Vice Sindaco nella giunta di Vittorio Sgarbi a Salemi e oggi presidente della Fondazione che porta il nome del critico d’arte, interviene sulla decisione dei Commissari Straordinari del Comune di Salemi, Leopoldo Falco, Nicola Diomede e Vincenzo Lo Fermo (nominati dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale), di rimuovere tutti i cartelli promozionali collocati lungo la statale188 che dall’A29 conduce a Salemi.
I cartelli riportavano i seguenti messaggi: «Salemi prima capitale d’Italia», «Salemi città dei pani», «Salemi città del dialogo tra religioni», «Salemi la città dell’arte e della letteratura», «Salemi città internazionale del cinema indipendente», «Salemi capitale provvisoria del Tibet», «Salemi città del museo della mafia», «Salemi città del benedivino».
AUTORE. RedazioneI tre commissari straordinari nominati dal ministero dell’Interno – commenta Antonella Favuzza – sembrano presi da furia iconoclasta. E così, venendo meno le ragioni della loro presenza a Salemi, e cioè le presunte infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale, ipotizzate ma mai dimostrate, si sono appassionati ai cartelli informativi fatti collocare da Vittorio Sgarbi per promuovere le attività culturali.
La priorità di questi tre solerti funzionari del ministero dell’Interno sembra quella di cancellare le tracce di Vittorio Sgarbi a Salemi. Una missione chiaramente “politica” che lascia esterrefatti, ma che fornisce ai cittadini il senso inequivocabile di quale sia stato il senso dell’operazione politica che ha costretto prima alle dimissioni Vittorio Sgarbi da sindaco e poi all’abnorme scioglimento del consiglio comunale.
Siamo certi che la verità verrà presto a galla. E che le azioni giudiziarie a tutela del lavoro fatto da Sgarbi a Salemi faranno emergere le macchinazioni che ci sono dietro lo scioglimento del Comune di Salemi.
Così come a galla verranno le menzogne contenute nella relazione dei tre ispettori della “Commissione di acceso agli atti” (un ufficiale dei carabinieri, un ispettore di Polizia e un dirigente della Prefettura di Trapani) che hanno prospettato al ministro Cancellieri circostanze false. Come quella, per esempio, secondo cui “….il Comune di Salemi rischia il default…”. Ipotesi smentita dagli attuali Commissari straordinari che, in una conferenza stampa, forse ignari del contenuto della relazione, dopo aver preso contezza della reale situazione finanziaria dell’Ente, hanno subito precisato: “Il bilancio del Comune di Salemi è solido e non rischia affatto il default.
In un paese normale sarebbe doveroso accertare perché tre ispettori delle forze dell’ordine hanno scritto una simile falsità. Forse per “arricchire” i contenuti di una relazione fondata sul nulla?
A dir la verità già, presumibilmente, qualche cittadino di Salemi aveva provveduto a cancellarli con della vernice.
Che peccato che Antonella Favuzza tra tutti i cartelli abbia dimenticato il più surreale: Salemi, la città di Sgarbi…
Ma quale furia iconoclasta! I cittadini, come ricorda Aldo, avevano già fatto giustizia di questi simboli di una personalità ipertrofica e velleitaria che ha fatto solo danno !
a dir la verità allo straniero, al turista, a chi vine ogni tanto a Salemi non sembra una cosa fuori posto fare pubblicità alla sua città. Giustamente andava tolto quello che Favuzza pare abbia dimenticato: Salemi (non più) città di Sgarbi