“Fare il questore a Palermo è senz’altro una bella sfida. Ma la mia sfida è iniziata quando sono entrata in polizia nel 1977. In questi anni non sono stata abituata a perdere. La cattura di Matteo Messina Denaro resta tra le priorità“.
Lo ha detto il questore di Palermo Maria Rosaria Maiorino nel corso di una conferenza stampa, nel giorno del suo insediamento nel capoluogo. “Sono una persona che bada molto ai fatti – ha aggiunto – è inutile fare promesse, si risponde con i fatti”.
AUTORE. ANSA / Si24.it
Spero che le sue parole non siano solo una formalità di rito , già ascoltate da chi l’ha preceduta , e soprattutto spero che non li copi nello stile , con la solita retata di fine anno di persone che vengono scarcerate dopo averle infangate , la prego non miri alle sue ambizioni e alla sua personale abitudine a non perdere , ma pensi prima alla dignità e al bisogno di riscatto della gente siciliana .
Vorrei ricordare che le così dette “persone che vengono scarcerate dopo essere state infangate nelle retate di fine anno” non sono persone dichiarate innocenti, sono invece persone che il Tribunale del Riesame ha ritenuto di non trattenere in carcere in quanto a loro carico non vi sarebbe pericolo di fuga, pericolo di reiterazione del reato o pericolo di turbamento delle indagini(in Italia la carcerazione preventiva è consentita solo in questi tre casi). Pertanto sono persone che rimangono indagate e che subiranno un processo che stabilirà la colpevolezza o l’innocenza. Credo sia necessaria questa puntualizzazione perchè noto tanta confusione in merito. Dunque, in questi casi, chi esce dal carcere non lo fa perchè è ritenuto innocente. E’ chiaro? E non è quindi vittima della giustizia! Lo sarà, eventualmente, solo se al processo verrà dichiarato innocente!
Sig. Giuseppe (senza cognome ), lo spieghi pure a Calogero Cangemi, Filippo Sammartano, Giovanni Stallone, Leonardo Ippolito e Giovanni Filardo(golen 2).Assolti a formula piena. Per i cinque assolti i pubblici ministeri avevano chiesto quattordici anni per Calogero Cangemi, cinque anni e tre mesi per Filippo Sammartano, quattro anni e due mesi per Giovanni Stallone, diciotto anni per Leonardo Ippolito e ventuno anni per Giovanni Filardo. I pubblici ministeri nella loro requisitoria avevano affidato al Tribunale una maxi memoria di ottocento pagine.
Infatti, signor Rosario (con cognome), se legge bene quanto ho scritto si accorgerà che io mi riferivo a quelli che vengono scarcerati per mancanza di presupposti per la custodia cautelare. Questi rimangono indagati e subiranno un processo e solo allora potremo dire se sono colpevoli o innocenti, non certamente adesso! E’ chiaro che se dovessero essere condannati tornerebbero in carcere. Quelli a cui si riferisce lei, invece, sono stati assolti in primo grado e pertanto, alla luce di quanto hanno subito, concordo con lei nel ritenerli vittime della giustizia, perchè un giudice li ha assolti. Adesso è chiaro?