La giovane donna trapanese che per abortire, a causa delle lunghe liste di attese, ha rischiato di non farcela entro i 90 giorni così come prevede la legge, sarà sottoposta all’intervento domani, giovedì 15 novembre. Lo assicura il direttore dell’U.O. di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani, Laura Giambanco.
“L’Azienda sanitaria provinciale di Trapani – si legge in una nota dell’ASP di Trapani – assicura il servizio di interruzione volontaria di gravidanza, non solo nei termini previsti dalle normative, ma con la stessa attenzione con cui assicura la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell’aborto attraverso la rete dei consultori familiari.
L’interruzione volontaria con il metodo chirurgico viene praticata al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale S. Antonio Abate di Trapani, mentre quella farmacologica negli ospedali di Castelvetrano e di Mazara del Vallo. Interventi effettuati secondo la normale programmazione dei reparti, per assicurare tutte le diverse prestazioni ginecologiche. Per facilitare le pazienti vi è in ogni caso un reciproco ‘mutuo soccorso’ con gli omologhi reparti dei presidi ospedalieri limitrofi di Palermo e di Sciacca”