L’ultimo rapporto pubblicato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) evidenzia un’incidenza in aumento dei casi di influenza in tutte le fasce di età. Dal 6 al 12 gennaio il livello di incidenza in Italia è risultato pari a 14,3 casi per mille assistiti, verso i 12,1 della settimana precedente. I bambini sotto i 5 anni di età sono risultati i soggetti maggiormente colpiti con una incidenza di 25,5 casi per mille assistiti. «Sebbene la circolazione dei virus influenzali sia in aumento, il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori», ricordano gli esperti dell’Iss.

Un contesto per porta ancora una volta l’attenzione sui vaccini. Occorre precisare che i dati evidenziano come la vaccinazione sia la forma più efficace di prevenzione dell’influenza. Attualmente in Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali quadrivalenti che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B. “Come tutti i vaccini anche il vaccino antinfluenzale non impedisce che ci si possa contagiare, ma riduce complicanze e ricoveri in ospedale» come spiega su corriere.it Claudio Mastroianni, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) , professore ordinario Malattie Infettive all’Università La Sapienza di Roma e direttore dell’Unità operativa complessa di Malattie Infettive al Policlinico romano Umberto I

AUTORE.