Continuano le segnalazioni circa la pericolosità dell’incrocio tra le vie Seggio, Via Diaz, Via San Martino e Via Mattarella, punto nevralgico della viabilità a Castelvetrano. Un comitato di circa 80 residenti, lamenta l’eccessiva pericolosità del quadrivio. Gli abitanti della zona sostengono che si potrebbe ridurre la pericolosità ripristinando il senso unico di marcia nel tratto iniziale della via Seggio (soltanto a scendere e non anche a salire).

Questo intervento, secondo i residenti, potrebbe evitare incidenti e disagi sia per automobilisti che per pedoni.

Un incrocio che prima – si legge in una nota dei residenti – riusciva a supportare un traffico veicolare verosimilmente accettabile in quanto confluivano soltanto tre sensi di marcia. Dalla detta via Seggio a salire (dopo il bar), il traffico veniva deviato, con segnale di direzione obbligatoria, per le vie Delle Zagare e T. Tasso con sbocco nella via P. Mattarella.

Altra segnalazione non meno importante della precedente, che oltre ad aver reso detto incrocio pericoloso, è l’erronea installazione di due limitatori di velocità nella via P.Mattarella (a circa 50 mt. dall’incrocio con le vie A.Diaz, Seggio, San Martino e la stessa via P.Mattarella), in netto contrasto con l’Art. 179, Regolamento di attuazione, (Art. 42 Cod. Str.) – rallentatori di velocità, comma 5, che così recita: “I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l’impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.
….. e le vie P. Mattarella – A. Diaz, sono quotidianamente attraversate da un gran numero di mezzi di soccorso e di pronto intervento data la vicinanza dell’ospedale Vittorio Emanuele II°.

Detti limitatori, altresì, non fanno fare sogni tranquilli agli abitanti che hanno le proprie abitazioni in prossimità di detti rumorosi dossi.
Detto ciò si chiede il ripristino dei luoghi con l’eliminazione di detti limitatori di velocità che, sicuramente, non fanno altro che aggravare una situazione già critica resa dall’attuale viabilità.

Arch. Filippo Di Giovanni
(a nome proprio e degli 80 firmatari della protesta)

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