Si è svolto Venerdi pomeriggio presso la sede dell’unitre di Castelvetrano un interessante e proficuo incontro con Maurizio Tosco, autore del libro “L’immacolata segreta del 43. 8 dicembre: Roosevelt atterra a Castelvetrano”.

Dopo i saluti del presidente Giuseppe Ancona alla numerosa platea presente ed una breve presentazione dell’autore del libro che di professione fa l’architetto ma che da decenni ha dedicato parte del suo tempo nelle ricerche delle vicende militari che si svilupparono in Sicilia e che determinarono quel groviglio di contraccolpi,sbandamenti e lutti di cui solo ora si riesce a riconoscere la trama, abbiamo ascoltato dalla viva voce dell’autore quello che succedette quel 8 dicembre del 1943.

Nel dicembre del 43 il presidente americano Roosevelt atterrò a Castelvetrano ma in missione “coperta”; la visita durò un paio d’ore ed è sfuggita a molti storici in quanto il presidente raccomandò al suo segretario il tenente di vascello William Rigdon di non appuntare nulla nella sua agenda ufficiale. Una visita storica ma segreta che diede una svolta alla seconda guerra mondiale e quasi un colpo di grazia al movimento separatista dell’Isola. Sulla pista di cemento dell’ormai ex aeroporto militare di Fontanelle atterrò Roosevelt a bordo di un velivolo dell’esercito americano decollato dall’aerodromo di El Aomina in Tunisia scortato da uno stormo di 12 caccia; ad accompagnarlo c’era il generale Eisenhower. Episodio frutto di ricerche condotte in Italia e negli Stati Uniti, tra biblioteche e musei, fra interviste e scambi epistolari. Gli intrighi internazionali che fanno da sfondo alla visita a Castelvetrano sono mosse e contromosse in cui il Mediterraneo gioca un ruolo fondamentale nel bel mezzo di una guerra d’intelligence anche tra paesi ufficialmente alleati. La presenza di Roosevelt a Castelvetrano è anche un segno tangibile da contrapporre al movimento separatista capeggiato da Finocchiaro Aprile, che vagheggiava l’istituzione di una repubblica siciliana; fù proprio lui che in una lettera a Cordell Hull, segretario di Stato, denuncia l’ostilità dei comandi americani nell’isola, annunciando “sciagure” se le truppe di Badoglio avessero messo piede in Sicilia. Ad ottantenni dal quel 1943 Tosco dice: “Che cosa ci importa di conoscere i dettagli di quei giorni?” Importa moltissimo perché di quelle giornate sappiamo i dettagli; Stalin che voleva beffare gli americani, Roosevelt che era un idealista ma non un fesso, i mafiosi che cercavano di arricchirsi ancora di più .Le ideologie erano semplici paraventi, la realtà era un’altra. E a noi cosa interessa? Possiamo imparare la lezione di fronte alle vicende che ci circondano. E allora il libro può essere un vademecum per l’oggi. Dobbiamo evitare lo stesso destino per i nostri nipoti. La storia vera è cosa diversa dalla propaganda e la risposta data da Tosco è stata assolutamente definitiva: i documenti storici, le fotografie degli incontri, i diari dei protagonisti sono a disposizione di tutti. Ognuno può collegare i fatti, riconoscere le trame, compiangere gli errori, rimpiangere i rimedi che si potevano adottare e non furono presi. Questo e tanto altro sono contenuti in questo splendido “reperto storico” corredato da documenti originali che ne attestano l’autenticità.
Alla fine un rammarico da parte del presidente Ancona nell’apprendere che il museo storico con tutti i reperti raccolti dal Tosco è stato inaugurato a Catania e non a Castelvetrano, in quanto la miopia di qualche amministratore locale non ne ha capito l’importanza ne visto la “necessità”.

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